Votazioni
Votazioni dell'8 marzo 2015
Domenica 8 marzo 2015 i Verdi invitano le elettrici e gli elettori a votare NO all'iniziativa «Sostenere le famiglie! Esentare dalle imposte gli assegni per i figli e gli assegni di formazione» e SÌ all'iniziativa popolare «Imposta sull’energia invece dell’IVA».
NO all'iniziativa «Sostenere le famiglie! Esentare dalle imposte gli assegni per i figli e gli assegni di formazione»
L'iniziativa del PPD “Sostenere le famiglie!” propone di esentare dalle imposte gli assegni per i figli e gli assegni per la formazione professionale. Conseguenza: la diminuzione dei redditi imponibili causa una diminuzione delle entrate fiscali per la Confederazione, i cantoni e i comuni. Il consiglio federale e il parlamento propongono di rifiutare questa iniziativa. Tutti i partiti, tranne il PPD, l’hanno rifiutata.
Nessun regalo fiscale alle famiglie benestanti
Le famiglie devono poter beneficiare di sostegni specifici: se si constata che questo principio è condiviso da tutti i partiti, le soluzioni proposte divergono. La proposta del PPD ha un retrogusto amaro: la loro iniziativa va in soccorso soprattutto delle famiglie più agiate. In effetti, a causa della progressività delle imposte (molto forte per l’imposta federale diretta), più il reddito è elevato, più la diminuzione delle imposte sarebbe importante. Si constata inoltre che oltre la metà dei nuclei famigliari non paga l’imposta federale diretta (IDF) e quindi non potrebbe beneficiare di questo sostegno finanziario, per lo meno a livello federale.
Questa iniziativa è tutt’altro che una politica mirata: invece di aiutare le famiglie a basso o medio reddito (per esempio attraverso l’aumento degli assegni famigliari o delle prestazioni complementari), fa un regalo fiscale alle famiglie meno bisognose e più agiate. Questa iniziativa rimette in discussione un principio costituzionale fondamentale: l’imposta deve essere calcolata in funzione delle capacità economiche dei contribuenti, di cui fanno parte anche gli assegni famigliari ricevuti.
No a un miliardo di perdite fiscali
L’accettazione di questa iniziativa significherebbe una perdita fiscale di circa un miliardo di franchi per i comuni, i cantoni e la confederazione. Queste perdite avrebbero delle conseguenze su tutte le famiglie. In seguito a riduzioni della spesa pubblica, molti comuni e cantoni hanno già diminuito il budget previsto per la scuola, per l’infanzia, per i giovani, per le prestazioni complementari e per il sociale. Limitando ancora maggiormente la capacità d’azione dello stato, questa iniziativa penalizzerebbe ulteriormente le famiglie a basso reddito.
Sì a una politica federale per le famiglie
La politica famigliare dei Verdi favorisce l’uguaglianza tra donne e uomini, lotta contro la povertà e promuove aiuti a tutti i tipi di famiglie: quelle ricomposte, monoparentali, con dei genitori dello stesso sesso o che vivono in situazione di concubinato. La nostra priorità è garantire la parità di opportunità ai figli. Purtroppo rimane ancora molta strada da fare. È scioccante sapere che in Svizzera un bambino su dieci è toccato dalla povertà. I Verdi vogliono sostenere le famiglie distribuendo degli assegni famigliari in maniera mirata ed efficiente, e delle prestazioni complementari quando necessario.
Lo stato deve inoltre finanziare delle strutture d’accoglienza extra-famigliari, la scuola a orario continuato, congedi paternità e il lavoro a tempo parziale per i genitori e degli affitti a pigione moderata. Oggi è urgente sviluppare una politica famigliare federale allo scopo di coordinare le diverse misure, fiscali e non, allo scopo di aiutare le famiglie in maniera mirata e non discriminatoria.
SÌ all'iniziativa popolare «Imposta sull’energia invece dell’IVA»
L’iniziativa popolare federale «Imposta sull’energia invece dell’IVA» chiede che si prelevi una tassa sulle energie non rinnovabili come petrolio, gas, carbone o uranio. Questa tassa incoraggerebbe l’efficacia energetica, l’utilizzo di energie rinnovabili e ridurrebbe le emissioni di CO2. Tutte le centrali nucleari svizzere dovrebbero interrompere le loro attività perché non sarebbero più concorrenziali a livello di prezzi.
Le entrate fiscali così generate ci permetterebbero di eliminare l’imposta sul valore aggiunto (IVA). La tassa sull’energia sarebbe automaticamente adeguata per evitare perdite fiscali. Il testo dell’iniziativa dà la possibilità di tassare l’energia grigia consumata per fabbricare, trasportare, stoccare, vendere ed eliminare un prodotto.
Mettere in moto la svolta energetica!
Questa iniziativa permetterebbe di chiudere tutte le centrali nucleari della Svizzera perché non sarebbero più concorrenziali. Secondo un’analisi condotta da Ecoplan per l’amministrazione federale delle finanze, questa tassa permetterebbe “una vasta sostituzione delle energie fossili e quindi una decarbonizzazione quasi completa” entro il 2035.
La tassa sull’energia incita a investire in programmi di efficienza energetica e nelle energie rinnovabili. Apre inoltre nuove prospettive all’economia locale e ai poli di ricerca. Più la Svizzera investirà nelle energie rinnovabili e meno sarà dipendente dall’estero per l’approvvigionamento di energia: attualmente il nostro paese spende più di 10 miliardi ogni anno per acquistare energie non rinnovabili all’estero (petrolio, gas e combustibile nucleare) invece di investire nella creazione di posti di lavoro locali ad alto valore aggiunto.
La nostra iniziativa «Per l’uscita dal nucleare» e quella dei verdi liberali sono quindi due strumenti estremamente importanti per determinare la svolta energetica.
La riforma fiscale ecologica: una rivendicazione Verde di lunga data
Nel novembre 1994, oltre vent’anni fa, i verdi lanciarono un’iniziativa popolare federale «per garantire l’AVS – tassare l’energia e non il lavoro!», che perseguiva un duplice scopo: tassare il consumo per mettere in atto un cambiamento strutturale, incoraggiare l’innovazione e l’efficacia energetica e abbassare il costo del lavoro.
Si trattava di associare la protezione del clima a una politica del lavoro, il tutto senza provocare perdite finanziarie allo stato.
L’iniziativa «Imposta sull’energia invece dell’IVA» ha lo stesso approccio: come indica il nome IVA (imposta sul valore aggiunto), si tratta di una tassa che concerne il lavoro. Al contrario, tassare le energie non rinnovabili farà diminuire il consumo energetico, sostituirà le energie non rinnovabili con quelle rinnovabili e creerà nuovi impieghi. La nuova tassa sulle energie sarà chiamata a sostituire l’IVA e non ci sarà un carico fiscale supplementare. Adottando un comportamento rispettoso dell’ambiente si pagheranno meno imposte. Oggi con l’IVA questo non è possibile perché si tratta di una tassa che non prende in considerazione il rispetto dell’ambiente.
Garantire il finanziamento della socialità e del treno
Questa iniziativa è volta a ridurre il consumo di energie non rinnovabili e di conseguenza comporterebbe minori entrate fiscali, qualora la tassa non fosse adeguata al progressivo abbandono delle energie non rinnovabili. L'iniziativa prevede quindi delle misure per garantire le entrate fiscali, di cui circa il 40% (oltre 20 miliardi di franchi annui) permettono alla Confederazione di finanziare AVS e AI, di ridurre i premi delle casse malati e dei trasporti pubblici:
1. La tassa sull’energia dovrà essere fissata in modo che possa generare le stesse entrate fiscali dell’IVA attuale (media sui 5 anni). Se le entrate diminuiscono, la tassa sarà aggiustata di conseguenza.
2. Se necessario, sarà anche possibile tassare l’energia grigia (energia consumata per fabbricare, trasportare, stoccare vendere ed eliminare un prodotto). Una tassa generale sul consumo di risorse naturali come previsto dall’iniziativa “Per un’economia verde” sarebbe preferibile.
3. Una parte delle entrate generate dalla tassa sulle energie dovrebbe essere utilizzata per il finanziamento dell’AVS, dell’AI, per la riduzione dei premi di cassa malati e per i trasporti pubblici.