Ridurre la disoccupazione, facciamolo!

Iniziativa generica e mozione inoltrate da Michela Delcò Petralli in Gran Consiglio

Foto: ticinonews.ch

Foto: ticinonews.ch

 

Un'iniziativa legislativa generica e una mozione sono state inoltrate al Governo dalla deputata Michela Delcò Petralli a nome del gruppo parlamentare dei Verdi per chiedere di adottare anche in Ticino il meccanismo di assunzione di disoccupati introdotto nel Canton Ginevra, che obbliga anche le aziende del parastato a rivolgersi agli Uffici regionali di collocamento in caso di ricerca di personale.

La granconsigliera dei Verdi ricorda che nel dicembre 2013 il Parlamento cantonale aveva accolto due mozioni (una presentata da Marco Chiesa per il gruppo UDC, l'altra da lei stessa e da Sergio Savoia per i Verdi) ispirate alla prima direttiva del cantone di Ginevra, volte ad introdurre nell’amministrazione statale una priorità di assunzione per i disoccupati residenti.

Con i due atti parlamentari si chiedeva di elaborare un quadro normativo per favorire l’assunzione, da parte dell’Amministrazione cantonale, dei disoccupati residenti iscritti agli URC, ma anche di estendere questa misura agli enti autonomi con personalità giuridica di diritto pubblico e agli enti sussidiati.

Il Consiglio di Stato aveva aderito alla proposta ma limitatamente all’Amministrazione cantonale, aggiungendo peraltro come non necessitasse alcuna revisione legislativa della LORD.

Per contro, per il parastato e gli enti sussidiati dal Cantone (ospedali, azienda elettrica, ACR, Supsi, Usi, BancaStato, fondazioni e associazioni ecc.) era lasciato semplicemente al buon volere dei datori di lavoro l’accordare priorità all’assunzione dei residenti disoccupati.

"Per gli enti di diritto pubblico non sussidiati, essendo i medesimi del tutto autonomi e non soggetti alla LORD, il Governo non dispone della facoltà di imporre delle regole riguardanti le priorità di assunzione. Ciononostante, il Consiglio di Stato si farà parte attiva presso detti enti per proporre loro l’adozione di regole similari nei loro ambiti di competenza, così come descritto nelle Linee Direttive 2012-2015" scriveva allora il Governo. "Analogamente si procederà per quanto concerne gli enti sussidiati."

Nel frattempo, scrive Delcò Petralli, il Canton Ginevra ha elaborato una nuova direttiva, che estende il meccanismo di assunzione basato sulla preferenza dei residenti disoccupati, anche agli enti parastatali e a tutti gli enti sussidiati – dai musei, ai teatri, dalle antenne sociali, a pro Senectute.

"In pochi mesi il Cantone romando è riuscito a frenare l’aumento della manodopera transfrontaliera" spiega la deputata dei Verdi. "Nel terzo quadrimestre 2014 i frontalieri sono addirittura scesi di 535 unità, mentre sono 536 i disoccupati assunti nell’amministrazione pubblica e nel parastato. La ricetta è relativamente semplice: quando nell’Amministrazione cantonale, o in un ente/associazione sussidiati dal cantone, si ricerca un profilo professionale per un posto vacante, va fatta richiesta all’ufficio di collocamento cantonale. Ufficio che, nel giro di 48 ore, deve fornire loro 5 potenziali profili di persone disoccupate, adatte ad occupare quel posto. Se il datore di lavoro – sussidiato dallo Stato – decide altrimenti, deve motivare il suo diniego e dimostrare che sul mercato c’è veramente un profilo migliore. Il meccanismo è sorvegliato dalla Sezione del lavoro ed i risultati riferiti al Consiglio di Stato."

"La misura ginevrina è abbinata ad una sanzione: chi non si adegua rischia di perdere le sovvenzioni cantonali" aggiunge Delcò Petralli.

"L’esecutivo del Cantone di Ginevra ha dimostrato che si può fare di più, e che i soldi pubblici bisogna meritarseli!" afferma la deputata. "I Verdi ritengono che anche il Ticino debba adottare il modello di Ginevra cosi come ogni altro strumento che permetta di diminuire il tasso di disoccupazione e di persone in assistenza. Non ci si può limitare a sostenere, con un disarmante atteggiamento fatalista, che una disoccupazione a tasso zero non è possibile! E non ci si può rassegnare al fatto di non poter conoscere i dati relativi alle assunzioni nel settore privato, soprattutto se questo settore è ampiamente finanziato dall’ente pubblico."

"Per riassorbire la disoccupazione e le persone in assistenza non bastano gli attuali strumenti di reinserimento professionale L-rilocc, LADI ecc., questi strumenti servono semmai da supporto a una politica di reinserimento più incisiva" scrive ancora Delcò Petralli. "Più volte la consigliera di Stato Laura Sadis ha dichiarato che tocca al Parlamento proporre di inserire nelle leggi istituenti gli enti pubblici non sussidiati il criterio di priorità ai disoccupati. Ebbene facciamolo! Facciamo anche in modo che tutti i finanziamenti pubblici, per qualsiasi ragione siano concessi, vengano subordinati al meccanismo di assunzione basato sulla preferenza ai disoccupati, e agli iscritti agli URC (quindi anche persone in assistenza ma collocabili)."

"Resta inteso che il criterio della disoccupazione o dell’assistenza non dovrà essere l’unico criterio di scelta" prosegue la deputata dei Verdi. "Come disposto dalla giurisprudenza del Tribunale cantonale amministrativo la persona proposta per un determinato posto di lavoro dovrà avere i requisiti richiesti. Solo a parità di requisiti, rispetto a qualsiasi altro candidato, potrà beneficiare di una priorità nell’assunzione."

"Il sistema di Ginevra non è perfetto visto che favorisce in modo manifesto i disoccupati rispetto a chi, pur residente, è al primo impiego o desidera cambiare posto di lavoro" scrive ancora Delcò Petralli. "Ma le ragioni sono legittime e rispondono ad un fine prioritario di politica sociale: diminuire la disoccupazione e le persone in assistenza. La buona riuscita dell’applicazione del modello di Ginevra, dipenderà molto dall’organizzazione e dalla celerità con cui gli URC sapranno rispondere alle richieste dei datori di lavoro e anche dalla capacità di selezionare i candidati. Per quest’ultimo compito occorrerà prestare particolare attenzione alla formazione del personale degli URC e alla messa in rete dei profili professionali delle persone in cerca di impiego, la cui idoneità al collocamento dovrà essere accertata preventivamente."

Fatte queste premesse, Michela Delcò Petralli chiede quindi a nome dei Verdi che "per gli enti di diritto pubblico, non sussidiati e non soggetti alla LORD, si elabori un progetto di revisione legislativa per ancorare nelle singole leggi, istituenti gli enti di diritto pubblico (AET, EOC, BANCA STATO, ACR ecc.), il meccanismo di assunzione proposto dal modello di Ginevra."