A proposito della Legge sulla Riforma III dell'imposizione delle imprese
/Di cosa si tratta?
La riforma si è resa necessaria su pressione dell’OCSE per far sì che la Svizzera elimini i privilegi fiscali a favore delle società Holding, che godono attualmente di un regime fiscale privilegiato nel nostro paese. Per evitare che tali società abbandonino il territorio elvetico si è deciso a livello federale di eliminare questa differenza tra società normali e Holding, abbassando di 3 punti percentuali l’aliquota di tutte le società e di introdurre nuove deduzioni fiscali.
In questo modo la Svizzera mantiene una forte attrattività fiscale per le società estere e per le Holding che potranno far valere una serie importanti di deduzioni supplementari dalla loro tassazione.
Quanto costa la riforma?
Secondo una stima approssimativa la riduzione delle aliquote costerà complessivamente un ammanco di almeno 2,7 miliardi di entrate fiscali. Già con la riforma delle imprese II, voluta dall’allora ministro Hans Rudolph Merz, le perdite furono miliardarie. Già allora le stime ufficiali si rivelarono nettamente al di sotto della realtà tanto che oggi una sentenza del Tribunale Federale lo ha sancito.
Chi paga il conto?
A essere maggiormente colpiti saranno i comuni, basti pensare che la sola Città di Zurigo avrà un ammanco complessivo di circa mezzo miliardo di entrate fiscali. Per questo motivo praticamente tutti gli esecutivi dei grossi centri svizzeri, indipendentemente dal colore politico, si sono schierati contro questa riforma. Per quanto riguarda i Cantoni la Confederazione ha previsto delle compensazioni.
Conclusioni
La riforma va respinta, perché mette in competizione i cittadini contribuenti che dovranno compensare le perdite fiscali causate dalla massiccia riduzione del gettito delle imprese. Se non necessariamente in termini finanziari i cittadini saranno sotto pressione per la riduzione dei servizi. Si calcola che con l’ammanco fiscale sono a rischio complessivamente tra i 30'000 e i 50'000 posti di lavoro pubblici o para pubblici nell’ambito dei servizi ai cittadini.
Sotto pressione sarà anche il territorio, in quanto si continuerà ad attrarre aziende che consumano molto territorio e risorse e che puntano solo al profitto nell’immediato. Eticamente non risulta neppure corretto battersi per mantenere le tassazioni delle Holding in Svizzera, privando i paesi in via di sviluppo della minima contropartita delle risorse consumante sul loro territorio.