Il Gran Consiglio segue a ruota i Verdi

Giornata di grandi soddisfazioni per i deputati Verdi: il Parlamento ticinese accoglie l'iniziativa sul congedo di 14 settimane in caso d'adozione e quella sui padroncini. Chi fa capo a ditte estere nell'edilizia e impiantistica, prima di dedurre le spese dovrà provare di aver pagato i lavori, rendendo così più facile il controllo da parte del fisco del paese d'origine dei padroncini – che oggi troppo spesso fanno prezzi più bassi perché esentasse o quasi.

Oggi il Gran Consiglio ha accolto all'unanimità (un solo astenuto) la nostra iniziativa volta a contenere l'effetto della concorrenza da parte di lavoratori distaccati e padroncini nei confronti delle aziende locali attive nel settore edilizio e nell'impiantistica. Una concorrenza che si gioca sul prezzo della prestazione, di solito più basso rispetto a quello delle aziende svizzere, tra l'altro anche per l'assenza di un controllo fiscale da parte dell'autorità di tassazione del luogo d'origine. D'ora innanzi, nelle nostre dichiarazioni delle imposte, le deduzioni per spese di lavori commissionati a ditte estere verranno accolte solo se accompagnate dalla prova dell'avvenuto pagamento tramite conto bancario o postale. Niente più pagamenti cash all'artigiano d'oltreconfine, se si vogliono dedurre le spese per gli immobili. Così, si spera, si dovrebbe permettere una maggiore tracciabilità fiscale degli introiti conseguiti in Ticino e in questo modo livellare la posizione contrattuale delle aziende locali, riportando la concorrenza transfrontaliera a livelli di maggiore lealtà.

Aderendo all'iniziativa della deputata dei Verdi Michela Delcò Petralli, i parlamentari ticinesi con 64 sì e 4 astensioni (UDC) hanno colmato a livello cantonale quella che è una lacuna della legge federale sul congedo maternità (LIPG). In Ticino ci sarà dunque un'indennità generalizzata di 14 settimane in caso di adozione, mentre fino ad ora solo alcuni datori di lavoro più lungimiranti prevedevano un tale congedo. Il voto odierno va nella direzione della parità di trattamento, anche nei confronti dei genitori naturali. Basti pensare che un'adozione all'estero comporta al minimo 3 settimane di trasferta e, per stabilire un legame affettivo tra genitori e bambino, occorre più tempo che in una filiazione biologica.