Outsourcing servizi anestesia: un precedente inaccettabile

I Verdi esprimono grande preoccupazione e profonda inquietudine per la scelta del Consiglio di Stato di avallare alla neo-costituita azienda Hospita, tramite una concessione che le fornisce lo status di struttura ospedaliera, l’outsourcing dei servizi di anestesia delle cliniche del Gruppo Genolier. È il primo caso in Ticino.

Su iniziativa del colosso sanitario, infatti, le due cliniche del gruppo (Sant’Anna e Ars Medica) hanno deciso di esternalizzare i servizi di anestesia, ovverossia un servizio ospedaliero di base. Si tratta di un precedente storico allarmante. Esso implica, tra l’altro, il pericolo che anche nel settore medico e infermieristico ospedaliero si spalanchino le porte al dumping. Per non parlare della possibilità che tramite decisioni di questo tipo si aggiri la moratoria sugli studi medici.

La modalità con cui il DSS ha promosso questa decisione, nelle segrete stanze, alla chetichella e nell’imminenza del rinnovo dei poteri cantonali, è del tutto irrituale, inopportuna, e si presta a sospetti che un Governo non dovrebbe assolutamente alimentare, soprattutto trattandosi di rapporti pubblico-privati di un business dove diversi rappresentanti politici hanno un ruolo di peso.

Preoccupa inoltre il fatto che questo sia il primo di molti passi simili. Il che potrebbe avere conseguenze molto serie sulla qualità delle cure e della medicina nel cantone. In futuro potremmo infatti assistere, considerata la mancanza di regole, a un fiorire di società private, magari provenienti da oltre frontiera, che si prendono a carico servizi di base di cliniche private che soggiacciono alla pianificazione ospedaliera e alla LAMAL. Una nuova giungla senza alcun controllo. 

I Verdi ritengono che una decisione che crea un tale precedente non possa essere presa dal governo da solo e alla chetichella e reclamano un sollecito e tempestivo passaggio parlamentare e una approfondita discussione anche nel paese, eventualmente anche tramite voto popolare. La posta in gioco è troppo importante per lasciare che sia decisa a livello di alti funzionari e direzione del dipartimento, nel più assoluto silenzio, considerato che in questo periodo membri del governo hanno sentito il bisogno di comunicare su ogni tipo di questione, anche di importanza molto relativa.

In conclusione i Verdi chiedono al Consiglio di Stato un passaggio parlamentare e un voto popolare prima di aprire un settore strategico al dumping e alla concorrenza al ribasso.

 

Per il gruppo dei Verdi
Francesco Maggi, capogruppo