Il governo sottovaluta il problema salariale ticinese?

I Verdi presentano un'interrogazione per chiedere al governo con quali modalità è stata calcolata la percentuale di lavoratori residenti alla quale, a suo dire, si applicherebbe l'iniziativa dei Verdi “Salviamo il lavoro in Ticino". In ogni caso, anche se si trattasse "solo" del 4%, per i Verdi è fondamentale che tutti i lavoratori residenti (inclusi quelli che rientrano nel 4%) ricevano una retribuzione che assicuri un tenore di vita dignitoso.

Interrogazione: Il governo sottovaluta il problema salariale ticinese?

Il 13 maggio 2015 il Consiglio di Stato ha invitato a votare no all’iniziativa dei Verdi “Salviamo il lavoro in Ticino” per l’introduzione di salari minimi differenziati. Secondo il governo cantonale solo il 4% dei lavoratori residenti riceverebbe un salario inferiore ai 3’500 franchi, quindi l’iniziativa “non fornisce una risposta concreta ai lavoratori residenti”.

Ricordiamo che l’attuale articolo 14 a della Costituzione cantonale recita:

Art. 14
1. Il Cantone provvede affinché:
a.
   ognuno possa sopperire ai suoi bisogni con un lavoro svolto in condizioni adeguate e con una retribuzione che gli assicuri un tenore di vita dignitoso, venga protetto dalle conseguenze della disoccupazione che non può essergli imputata e possa beneficiare di vacanze pagate;

In Ticino i salari del settore privato sono del 16,8% inferiori alla media nazionale, significa che guadagniamo 1'000 franchi in meno (Rilevazione della struttura dei salari). E il divario aumenta: nel 2004 era del 13,8%, pari a 760 franchi.

Secondo un rapporto del Consiglio federale sulla ripartizione della ricchezza in Svizzera (Répartition de la richesse en Suisse, Rapport du Conseil fédéral en réponse au postulat du 7 décembre 2010 déposé par Jacqueline Fehr (10.4046), Administration fédérale des contributions, Bern 2014) i salari reali bassi e medi dei residenti sono diminuiti in Ticino fra il 2004 e il 2010 (pag.6). Solo i salari alti sono aumentati, ma meno della media nazionale. I salari dei frontalieri non sono inclusi in questo studio che si basa sull’Indagine sul budget delle economie domestiche (IBED) effettuata solo sulle economie domestiche dei residenti.

Non solo siamo uno dei cantoni dove le disuguaglianze fra i redditi alti e bassi sono più marcate, ma siamo anche quello dove queste disuguaglianze sono aumentate di più fra il 2003 e il 2010 (pag. 74 del Rapporto anzi citato) Anche in questo caso non sono inclusi i frontalieri poiché lo studio si basa sui dati dei contribuenti tassati "normalmente", sono esclusi contribuenti alla fonte e globalisti che pagano le tasse a forfait.

Dai dati dell'amministrazione federale delle finanze, pubblicati nell'aprile 2014 dal Tages Anzeiger, emerge che il reddito mediano della economie domestiche in Ticino è calato di ben l'8% fra il 2003 e il 2010. Le situazioni finanziarie precarie non sono poche, come si afferma nell'Annuario statistico ticinese 2015. Quasi un quarto delle persone, il 24,4%, vive in un’economia domestica con un reddito disponibile equivalente inferiore alla soglia di povertà, contro una quota del 13,3% in Svizzera. Quasi un terzo della popolazione, il 31,2%, è nell’impossibilità di affrontare una spesa imprevista di 2.500 franchi, che corrisponde alla franchigia massima dell'assicurazione malattia di base.

Detto ciò, giova ricordare che il Consiglio di Stato, il 5 novembre 2014, rispondendo a un’interrogazione (n.154.14), precisa che 4’000 franchi su 12 mensilità (pari a 3’692 franchi per 13 mensilità) sarebbero, a suo avviso, un salario dignitoso.

A nostro avviso, il Cantone dovrebbe fare in modo che tutti i residenti ricevano una simile retribuzione (ossia quella citata nella risposta del 5 novembre). E, ammesso e non concesso che effettivamente solo il 4% dei lavoratori abbia retribuzioni inferiori a tale cifra, l’articolo costituzionale svolgerebbe comunque un ruolo fondamentale, perché un’ulteriore compressione dei salari appare verosimile tanto in Svizzera quanto, e soprattutto, in Ticino.

Detto ciò non possiamo esimerci dal chiederci da dove provenga questa valutazione del Consiglio di Stato e quanto sia attendibile.

Nella lettera inviata l’11 febbraio 2015 alla Commissione speciale Costituzione e diritti politici del Gran Consiglio, il Consiglio di Stato non è stato in grado di stimare il numero di lavoratori che ricevono un salario inferiore a 3’000 franchi e a 3’500 franchi nei settori coperti da un Contratto collettivo di lavoro e neppure quello dei lavoratori che ricevono un salario inferiore a 3’000 e 3’500 franchi nei settori coperti da un Contratto normale di lavoro.

Nella risposta del 4 febbraio 2015 all’interrogazione n.206.14, il Consiglio di Stato non è stato in grado di fornire una stima dei lavoratori frontalieri con un salario annuo lordo inferiore ai 40’000, 50’000 e 60’000 franchi. Queste cifre, precisa il governo, saranno disponibili solo nel 2017, cioè tre anni dopo l’introduzione del nuovo applicativo “Ifonte”.

Nel messaggio 6709 del 7 novembre 2012 relativo alla mozione “salari minimi dei contratti normali di lavoro” presentata da Matteo Pronzini, il Consiglio di Stato precisa che il calcolatore salariale dell’IRE, utilizzato per verificare l’esistenza di dumping salariale, indica quali sono i salari d’uso nei singoli settori economici in Ticino e possiede una banca dati di 40’000 lavoratori che rappresentano tutte le diverse professioni suddivise nei vari settori economici del Cantone.

Nella lettera del 3 dicembre 2014 alla Commissione speciale Costituzione e diritti politici del Gran Consiglio, il Consiglio di Stato fornisce alcune informazioni concernenti il numero di lavoratori che ricevono salari inferiori ai 3’500 franchi invitando a “valutarle con cautela e molta attenzione poiché, (...), esse scaturiscono dall’incrocio di due fonti statistiche differenti”.

Nel rapporto di minoranza di Raffaella Martinelli favorevole all’iniziativa “Salviamo il lavoro in Ticino queste cifre sono riportate. Nel rapporto di maggioranza di Eros Mellini, contrario all’iniziativa  figurano invece altre cifre. Le valutazioni fornite dal Consiglio di Stato nella lettera del 3 dicembre 2014, già frutto di un incrocio fra fonti statistiche diverse, sono state incrociate con un’altra fonte, il Monitoraggio congiunturale del settembre 2011 pubblicato dall’Ustat. Sembrerebbe che nel rapporto di maggioranza il numero di salariati che riceve un salario inferiore ai 3’500 franchi sia stato paragonato non al totale dei salariati (come nella lettera del CdS) ma al numero totale degli occupati, cioè di chi lavora anche solo un’ora alla settimana o lavora per un’azienda di famiglia senza retribuzione, compresi gli indipendenti. Per calcolare la percentuale di salari inferiori a 3’500 franchi, il rapporto di maggioranza si basa sulla cifra di 172’000 occupati residenti (invece che 101’707 salariati come indicato dal CdS nella lettera del 3.12.2014) e di 51’200 occupati non residenti (invece che 55’747 salariati non residenti come indicato dal CdS). Da quest’ulteriore incrocio con un’ulteriore fonte statistica emergerebbe che solo il 4% dei lavoratori residenti riceve un salario inferiore ai 3’500 franchi.

I dati a cui fanno riferimento i due rapporti commissionali sono riferiti alla Rilevazione sulla struttura dei salari del 2010. Oggi invece si conoscono i dati del 2012.

Nella statistica 2012 sono inclusi più di 111'000 salariati espressi a tempo pieno (non è incluso il settore pubblico, il settore primario e le aziende con meno di 3 dipendenti).

Dalla stessa scopriamo che il 10% dei salariati nel Canton Ticino guadagna meno di 3'106 CHF al mese (e addirittura il dato è peggiorato per rapporto al biennio precedente); ciò che corrisponde a  11'000 salari a tempo pieno inferiori a 3'106 CHF lordi mensili.

Se guardiamo al genere, il dato maschile ci dice che il 10% dei salari (quindi oltre 7'000 salari) è inferiore ai 3'571 CHF, ma la situazione diventa drammatica per le donne. In questo caso il 10% dei salari femminili è inferiore ai 2’275 franchi (parliamo di circa 4'000 salari) e il 25%, quindi un quarto degli interi salari femminili privati dell’economia cantonale, è inferiore ai 3'378 franchi (quindi oltre 10'000 salari).

È innegabile che dal 2010 al 2012 c’è stata una riduzione generalizzata dei salari più bassi, ma non solo, anche quelli medi e alti hanno subito una compressione.

Scorporando i dati 2012 in funzione della residenza dei lavoratori, si hanno:

  • circa 4'600 salari di persone svizzere erano inferiori a 3'611 franchi (sparsi nei diversi settori)
  • circa 1'500 salari di persone domiciliate erano inferiori a CHF 3’529
  • circa 700 salari di persone dimoranti erano inferiori a 3'261 CHF
  • circa 10'000 salari di persone frontaliere erano inferiori a 3'442 CHF e di questi circa 4'000 salari erano inferiori a CHF 2'823 (41'869 ETP)

Senza dimenticare, come già sottolineato in precedenza, che non tutti i salariati sono compresi in questa statistica.

Vista la preoccupante tendenza dei salari nel biennio 2010-2012 è verosimile che i dati per il 2014, che saranno resi noti solo alla fine del corrente anno, mostreranno un ulteriore peggioramento della situazione.

Fatte queste premesse, chiediamo al lodevole Consiglio di Stato:

  1. Visto quanto precede, valuta corretto il procedimento utilizzato nel rapporto di maggioranza che, per stabilire la percentuale di salari inferiori ai 3’500 franchi, ha incrociato informazioni da “valutare con cautela” con un’ulteriore fonte statistica e ha utilizzato la cifra degli occupati invece che quella dei salariati?
     
  2. Per affermare che solo il 4% dei residenti riceverebbe un salario inferiore ai 3’500 franchi e che quindi l’iniziativa Salviamo il lavoro in Ticino “non fornisce una risposta concreta ai lavoratori residenti”, si è basato sui calcoli del rapporto di maggioranza? Come mai non si è fatto riferimento al calcolatore salariale dell’IRE per valutare la percentuale di salari inferiori ai 3’000 e 3’500 franchi, visto che lo stesso viene utilizzato per stabilire i salari d’uso nei vari settori economici in Ticino e fissare i salari minimi dei CNL (quasi tutti inferiori ai 19,65 franchi l’ora, che corrispondono a 3’300 franchi mensili lordi)? Perché il Consiglio di Stato non ha attualizzato i dati utilizzando la Rilevazione della struttura dei salari 2012 prima di prendere posizione pubblicamente contro l’iniziativa “Salviamo il lavoro in Ticino, il 13 maggio?
     
  3. Con riferimento ai dati sulla Rilevazione della struttura salariale per il 2012, dica il Governo quanti sono i salariati che percepiscono uno stipendio inferiore ai CHF 3700 mensili lordi, quante i salariati che percepiscono uno stipendio inferiore ai 3500 mensili lordi e quanti i salariati che percepiscono uno stipendio mensile lordo inferiore a CHF 3000, dividendo i dati per settore economico, genere e statuto.
     
  4. Visto l’art. 14 della Costituzione cantonale, non ritiene doveroso garantire a tutti i residenti una retribuzione che assicuri un tenore di vita dignitoso, anche se si avverasse che solo il 4% dei residenti non gode di questo diritto?

 

Michela Delcò Petralli
per il Gruppo dei Verdi