"Salviamo il lavoro": dieci ottime ragioni per un sì

Tra meno di un mese sapremo se il popolo ticinese avrà confermato la modifica costituzionale decisa dal parlamento con l’approvazione dell’iniziativa dei Verdi “Salviamo il lavoro in Ticino”.

Siccome molti di voi staranno probabilmente cercando di decidere ora cosa votare (il materiale è arrivato a casa la scorsa settimana) credo sia utile dire alcune cose sul testo dell’articolo costituzionale e sulle proposte dell’iniziativa.

  1. L’iniziativa non introduce un salario minimo nella costituzione ma introduce il principio che il lavoro in Ticino dev’essere retribuito in modo ‘dignitoso’.
     
  2. Toccherà al governo e al parlamento decidere su come applicare questo principio, una volta che il popolo avrà votato sì all’iniziativa.
     
  3. Il salario minimo così introdotto dovrà essere una percentuale della mediana nazionale per settore e funzione. Cosa vuol dire? Vuol dire che se la mediana nazionale per la categoria X è 5’500.-, il salario dovrà essere una percentuale di quella cifra. Ma quanto? Dipenderà di nuovo dal governo e dal parlamento, oltre che dalle parti sociali.
     
  4. L’iniziativa non si applicherà ai settori in cui vige un contratto collettivo di lavoro; quindi non è vero che spingerà al ribasso quei salari.
     
  5. L’iniziativa toccherà almeno 7'000 cittadini residenti in questo cantone. Ma questo riguarda le cifre dell’ultima rilevazione dei salari usata dal governo (2010) oggi sono probabilmente molti di più. E anche 7’000 non sono pochi.
     
  6. L’iniziativa NON risolve tutti i problemi del mondo del lavoro ovviamente. E non è perfetta. Ma permette di “mettere un fondo” a quanto in basso potranno scendere i salari in questo cantone. Non serve solo per oggi ma soprattutto per domani. E non solo per noi ma soprattutto per i nostri figli.
     
  7. Il salario mediano ticinese è di quasi mille franchi inferiore a quello svizzero e negli ultimi anni la distanza tra i salari TI e quelli CH si è allargata. L’iniziativa permette di porre un freno a questa evoluzione.
     
  8. L’iniziativa conviene all’economia come hanno detto economisti importanti. Se i salariati non hanno soldi da spendere è inutile tenere aperti i negozi. Settori importanti come la ristorazione, il commercio al dettaglio, l’edilizia hanno tutto da guadagnare da cittadini che guadagnano bene o almeno in modo dignitoso.
     
  9. Mettere un freno alla caduta dei salari significa salvare il gettito fiscale del cantone e poter ridurre la spesa sociale, oggi nell’ordine dei 100 milioni. Cittadini che possono badare a se stessi non devono pesare sulla socialità pubblica.
     
  10. L’iniziativa è flessibile, moderata e ragionevole ed è un contributo importante alla salvaguardia del mondo del lavoro. E renderà meno conveniente per i datori di lavoro assumere frontalieri giocando ancora di più al ribasso sui salari.

Votate Sì il 14 giugno e convincete le persone a votare sì. Ne va del futuro dei nostri figli. Altrimenti non ci sarà più argine.

Sergio Savoia
coordinatore dei Verdi del Ticino