Attiviamoci per la raccolta!
/I Verdi hanno aderito alla proposta di partecipare ai tre referendum lanciati in merito alle misure di riequilibrio delle finanze cantonali. Troverete i formulari per la raccolta delle firme - che è importante raccogliere da subito - come pure l'argomentario breve per la raccolta firme.
(cliccate sui titoli per i formulari)
Non possiamo lasciare che lo stato sociale venga smantellato, i tre temi per i referendum sono chiari:
Abbassamento delle soglie di intervento nella laps
Le soglie di intervento Laps sono il limite massimo sopra il quale non si ha più diritto agli aiuti in politica famigliare. Queste soglie hanno anche una influenza sul diritto ai sussidi cassa malati.
Aver abbassato queste soglie riduce il numero di beneficiari di assegni prima infanzia e assegni famigliari integrativi e riduce ulteriormente anche i beneficiari dei sussidi cassa malattia.
Questo in un momento in cui le condizioni di lavoro diventano sempre più difficili e il precariato sta diventando una realtà in molti settori dell’economia.
In queste situazioni lo stato dovrebbe potenziare invece che smantellare lo stato sociale.
Questo purtroppo invece è quello che si è votato in parlamento.
Per questi motivi noi diciamo No all’abbassamento delle soglie di intervento nella Laps!
Contributo da parte degli utenti alle prestazioni dei servizi di assistenza e cura a domicilio
Con questa modifica legislativa il parlamento permette al Consiglio di stato di far pagare una partecipazione ai costi agli utenti dei servizi e cura a domicilio.
Questo penalizzerà soprattutto le fasce medio basse della popolazione. Soprattutto le persone sole fra cui molti anziani.
Questa decisione inoltre rischia di ribaltare le spese di assistenza e cura a domicilio sulle spese ospedaliere, perché chi ha problemi finanziari se accedere a questi servizi e questo a scapito della sua salute, che quindi potrà poi richiedere interventi più costosi.
Questa modalità di pagamento sarà facoltativa per i servizi privati che avranno un ulteriore vantaggio rispetto ai servizi pubblici del settore.
Oggi questa misura viene solo congelata, ma la base legale è ormai stata votata.
Pericolosa è anche la richiesta di risparmi chiesta dal parlamento perché di fatto lascia piena autonomia agli enti delegittimando l’Ufficio anziani e questo a scapito di servizi di prestazione e di una pianificazione cantonale e regionale che nel corso degli anni ha permesso lo sviluppo di questi importanti servizi intermedi.
Riduzione dei giudici dei provvedimenti coercitivi da quattro a tre
Già oggi l’ufficio dei giudici dei provvedimenti coercitivi ha un ritardo cronico di circa 1500 incarti annui.
Ridurre il numero dei giudici peggiorerebbe la situazione di un importante ufficio garante della esecuzione delle pene.
Questo rischia di pregiudicare la qualità del nostro sistema giudiziario.