Perché è una buona occasione!
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PER L’AMBIENTE: Produzione sostenibile invece di distruzione a scala globale
- A lungo la Svizzera è stata leader nelle innovazioni nel campo della protezione ambientale. Negli ultimi anni però, ha perso il suo ruolo di precursore e oggi ne esce peggio dal confronto con altri Paesi. L’iniziativa vuole riportare la Svizzera in alto, fra l’altro con la revisione della Legge sulla protezione dell’ambiente. Così, la Svizzera si riaffiancherebbe a Paesi come la Finlandia o l’UE, che si sono prefissi il traguardo di un’economia sostenibile entro il 2050.
- Smaltire la crescente quantità di rifiuti sfruttando i moderni sistemi di riutilizzazione e rivalorizzazione. Oggi la Svizzera è la seconda più grande produttrice di rifiuti pro capite in Europa – e questo senza un sufficiente riciclaggio. Pro capite, in Svizzera produciamo 730 chilogrammi di rifiuti annui. Nel 1990 erano 603 chili. C’è tanto margine di miglioramento soprattutto con la plastica, dove ricicliamo appena l’11 per cento. In paragone: San Francisco, al giorno d’oggi, si vanta di riciclare l’80 per cento dei rifiuti complessivi. Entro il 2020 la città californiana vuole raggiungere il 100 per cento.
- Arginare l’importazione di legno sottratto alla foresta pluviale. La Svizzera, al contrario dell’Unione europea, non vieta l’importazione di legno abbattuto illegalmente. Circa il 70 per cento dell’inquinamento ambientale risultante dai consumi svizzeri è originato all‘estero. In altre parole: Importare di olio di palma, soia o legno illegale, e altro ancora, contribuisce a distruggere l’ambiente.
PER L’ECONOMIA: Creare posti di lavoro invece di perdere terreno
- L'iniziativa crea posti di lavoro. Uno studio dell’agenzia Ernst Basler + Partner AG calcola che il settore Cleantech occupava 530 000 persone a tempo pieno nel 2013, che lo mette allo stesso livello dell’industria farmaceutica e dei settori principali dell’economia Svizzera. L’iniziativa dà ulteriore spinta a questo settore, propiziando posti di lavori nel settore primario e secondario – in particolare, energie rinnovabili, riciclaggio, riparazione e rivalorizzazione.
- Migliorando la sua efficienza delle risorse, la Svizzera sarebbe meno ostaggio dei prezzi globali delle materie prime, potenziando così il suo valore aggiunto nazionale. Dal 1990 al 2011, l’importazione di materie prime in Svizzera è salita del 13 per cento. Quando queste risorse scarseggeranno sul mercato globale, facendo oscillare fortemente i prezzi, la Svizzera ne risentirà pesantemente.
- Con standard ecologici per i prodotti importati si argina il dumping ecologico, sollecitando al tempo stesso la produzione sostenibile indigena. Legname indigeno invece di quello ottenuto distruggendo le foreste pluviali, oppure olio di colza di produzione svizzera rispettosa dell’ambiente invece dell’olio di palma. Ciò significa: con standard per l’importazione delle merci si sostiene l’economia locale e si riduce nel contempo l’impatto ambientale all’estero. Questo comporta a sua volta posti di lavoro in Svizzera e ostacola la delocalizzazione di posti di lavoro all’estero nell’attuale, difficile contesto generato dalla forza del franco.
PER I CONSUMATORI: Prodotti che durano nel tempo invece della cultura usa e getta
- I consumatori approfitteranno di prodotti che durano più a lungo. Continuamente si scoprono nuovi casi di prodotti disegnati apposta da durare poco tempo, o fatti in modo da non poterli riparare, ciò obbligando volutamente i consumatori a sostituirli con prodotti nuovi. Un attuale studio dimostra che una larga maggioranza di consumatori chiede prodotti che durino più nel tempo. E non c’è prodotto o aggeggio che non si possa fare in modo che si possa riparare, e di conseguenza, che faccia risparmiare soldi a consumatrici e consumatori in caso di guasto.
- L’iniziativa riduce la produzione di rifiuti già all’inizio del ciclo produttivo, per esempio rinunciando agli imballaggi superflui. Una gran parte della popolazione svizzera è infastidita dalla quantità di rifiuti facilmente evitabili prodotti ogni giorno. Prodotti meglio ponderati consentono a ognuno una vita con meno rifiuti.
- L’iniziativa agevola un mercato di prodotti a lunga durata, cosicché i consumatori possano avere una scelta. Consumatrici e consumatori consapevoli spesso non hanno accesso alle informazioni necessarie per valutare la sostenibilità di un prodotto. L’iniziativa rovescia la situazione e fa leva sulla responsabilità dell’economia ad informare apertamente. Oltretutto, da qui al 2015, l’iniziativa incita e premia l’uso e lo sviluppo di tecnologie sostenibili.