Evoluzione dei trasporti: viviamo una confusione tra bisogni e soluzioni

Il 4.11.2018 Tio 20 minuti titola: “Le auto elettriche dovranno fare rumore”

Le auto sono da un secolo fonte di inquinamento atmosferico e di inquinamento acustico. Questi due problemi rilevanti a livello della salute e riconosciuti da tutti su base scientifica, potranno finalmente essere eliminati con l’attuale progressiva sostituzione dell’automobile a propulsione termica con quella a propulsione elettrica.

 

Un altro problema non risolto è quello della convivenza, soprattutto cittadina, delle auto con ciclisti e pedoni. Questa convivenza diventa sempre più anacronistica perché incompatibile a tutti gli effetti. L’utilizzo di strade condivise per questi tre mezzi di trasporto non è più pensabile. Un auto anche con un’andatura a 30 Km/h è un pericolo per un ciclista e il ciclista anche a 20 Km/h è un pericolo per un pedone.

 

Un altro problema non risolto è quello dell’intasamento cittadino di automobili. È un lusso ingiustificabile oggi l’utilizzo di spazio per far transitare una persona su un auto in città (tra 6 e 10 m2, per unità). Negli immobili l’affitto per 10m2 è molto più alto in città che in campagna. Il valore di 10m2 in città è troppo alto per sprecarli per un automobile. E come condividere questo diritto con migliaia di altri viaggiatori? Il posto non c’è. I cittadini dei centri urbani di Zurigo e di Berna si sono adattati: sono sempre meno proprietari di macchine individuali.

 

La soluzione a questi 2 ultimi problemi è quella di pianificare le nostre città del futuro per un cittadino libero di spostarsi “senza marciapiedi”. “La macchina individuale non ha niente da fare in città” (cit. Prof Lino Guzzella, ingegnere meccanica e presidente EPFZ). La città ai cittadini, come pedoni oppure utenti di trasporti pubblici elettrificati (tram, bus) e sicuri per gli handicappati. Le biciclette devono adattarsi alla velocità di questi mezzi pubblici, confinate sulle loro piste oppure su piste dedicate. A Basilea, l’incompatibilità tra biciclette elettriche e pedoni è stata corretta con l’interdizione di usare il motore in centro città.

Dobbiamo renderci conto che ogni mezzo di trasporto ha le sue specificità e questo obbliga a “canalizzare” il traffico secondo le caratteristiche dei mezzi. Dobbiamo ottimizzare lo sfruttamento del suolo implementando una mobilità efficiente sotto tutti i punti di vista. Il traffico deve adattarsi pure alla decisone del popolo svizzero del marzo 2013 sulla “densificazione di qualità” dei centri urbani.

 

Gli stessi principi di separazione delle vie di trasporto saranno applicati con efficacia per i diversi mezzi: Il trasporto di merci a lunga distanza con il treno, abbinato a un trasporto in periferia (capillare) con camion a propulsione elettrica, l’autostrada per le auto (e non per i “TIR” che causano disastri (Gottardo)), le piste ciclabili per biciclette e i pedoni in città, sostenuti da trasporti in comune. Quindi sarà la “canalizzazione” delle macchine che permetterà di escludere incidenti con bici e pedoni.

 

Arriva adesso l’idea di dare rumore ai veicoli elettrici che finalmente ci lasciano acusticamente in pace (il rumore stradale rende malati)! 

Regressione! Un milione di gente in Svizzera soffre del rumore stradale fino a diventare malata! Incomprensione della separazione dei mezzi di trasporto che ci salva! Dobbiamo escludere la possibilità delle macchine di sfiorare i pedoni oppure le bici!

Rendere rumorosa la macchina elettrica è una soluzione più stupida che quella del motore a combustione “salvato” dal catalizzatore: non regge. Ci si renderà conto tutti adagio adagio.

 

 

Kaj Klaue

Membro comitato cantonale I Verdi del Ticino