No a questa riforma fiscale senza reali benefici!
/Al ristorante, se il cibo è buono, il personale competente, i gabinetti puliti, paghiamo volentieri il conto e magari lasciamo pure una mancia. Chi ha un orto e una stalla e sta ai fornelli, paga meno, in denaro. Di più in lavoro. Ma nei due casi si paga in proporzione allo stomaco individuale, personale.
Invece quando paghiamo le imposte riceviamo uno stramolteplice del nostro contributo. Piccolo o grande che fosse (l’operaio paga qualche metro di strada, qualche ora di salario di un maestro, pochi metri quadri di una casa di cura. Un milionario paga chilometri di asfalto e magari reparti interi e dozzine di parchi gioco). Così funziona. Lo stato ci fa i conti in tasca, ma solo per ottenere la massima efficienza possibile. Il risultato non è sempre perfetto ma se ci guardiamo intorno è difficile trovare di meglio. Lo strumento fiscale funziona anche per premiare i comportamenti, le scelte che sono utili a lungo termine per tutta la società. Cioè i regali fiscali, gli “sgravi” devono essere elargiti sempre con l’obiettivo di un’economia sana, una società serena, un’ambiente vivibile.
Non giocando d’azzardo, non credendo di attirare veloci e facili guadagni, non facendo i furbi per attirare aziende il cui unico obiettivo è riempirsi le tasche e andarsene. Non è con questi metodi che si costruisce un futuro per il territorio e la sua gente. Al contrario, si crea instabilità, consumismo disperato, obesità e anoressia, disorientamento, sradicamento. Ingorghi di traffico invece di mobilità vivace. Solo danni e beffe.
Il 29 aprile votiamo NO alla riforma fiscale voluta dal Gran Consiglio. Non vogliamo continuare su questa strada che ha già troppo danneggiato il Ticino. Vogliamo un futuro responsabile e ragionato e reale.
Melitta Jalkanen
Già consigliera comunale a Lugano per i Verdi del Ticino