Fair food - Alimenti equi

L’iniziativa Fair Food - Alimenti equi è un buon tentativo per guidare la politica agricola con misure di commercio. Si vogliono favorire le derrate alimentari che provengono da un’agricoltura rispettosa dell’ambiente e degli animali con un processo produttivo equo. Il Consiglio Federale, non avendo approfondito la lettura del testo dell’iniziativa, si è espresso contrario all’iniziativa con l’argomentazione che questa non sarebbe compatibile con gli accordi internazionali di commercio. Questo però non è vero, come conferma la dottoressa Elisabeth Bürgi, esperta in diritto internazionale e docente all’università di Berna in uno studio. Al contrario, l’obbiettivo dell’iniziativa è proprio quello di rispettare il dritto commerciale e di perfezionarlo.

Un’altra argomentazione presentata dai contrari all’iniziativa è che i prezzi degli alimenti aumenterebbero. Il prezzo per gli alimenti però – i contadini svizzeri lo sanno bene – è dipendente da molti fattori, non solo dalla produzione. Il prezzo dipende anche dai dazi di importazione ad esempio. E non dimentichiamo che quando facciamo la spesa paghiamo anche tutti gli intermediari – anche i salari dei CEO dei grandi commerci al dettaglio di prodotti alimentari così come la pubblicità che viene fatta per questi negozi, incluse tutte le figurine da collezionare e patacche di plastica per bambini che nemmeno vogliamo. Purtroppo, visto che il Consiglio Federale aveva deciso di non approfondire la richiesta dell’iniziativa, non ha nemmeno previsto uno studio per approfondire l’influenza dell’iniziativa sul prezzo degli alimenti.

Vi invito a riflettere sullo spreco alimentare: in Svizzera viene gettato approssimativamente un terzo del cibo commestibile (www.foodwaste.ch). Se mangiassimo tutto ciò che compriamo, potremmo anche pagare un po’ di più per lo stesso cibo, senza spendere di più in totale.

Economiesuisse e altri contrari vedono nell’iniziativa un’eccessiva tutela del consumatore e preferiscono la libertà di scelta dei prodotti. La libertà di uno finisce dove inizia la libertà dell’altro. Quello che l’iniziativa vuole è la libertà per gli agricoltori di avere un salario dignitoso e il diritto degli animali da reddito di essere trattati in modo rispettoso. Perciò è importante di sostenerla, un SI convinto alle urne il prossimo 23 settembre!

Erika Franc
Co-coordinatrice dei Verdi del Bellinzonese