90 nomi per una politica diversa

I Verdi del Ticino hanno consegnato oggi le liste per Consiglio di Stato e Gran Consiglio. Per il legislativo I Verdi presentano ben 51 donne e 39 uomini. Un record storico per il Canton Ticino che denota la volontà del movimento di aumentare la rappresentanza femminile nelle istituzioni ed al contempo migliorare la sensibilità ecologica e sociale su temi centrali come cambiamento climatico, traffico, spreco di territorio e salari poco dignitosi.

Essere donna di per sé non è un programma politico. Ci sono donne valide e altre meno. Ci sono donne sensibili ai temi ambientali ed altre meno. Esattamente come tra gli uomini. Ma le donne ancora oggi risultano sottorappresentate in politica e con la loro sensibilità e pragmatismo potrebbero sicuramente fare del bene al Ticino. Esattamente come una maggiore rappresentanza ecologista nelle istituzioni, in un cantone che soffre terribilmente gli effetti del traffico, del saccheggio del territorio e del cambiamento climatico. Per non parlare poi dei salari da fame e il precariato, che guarda a caso colpisce in maniera preponderante le donne.        
I Verdi presentano una squadra coesa e determinata a portare avanti un cambiamento, un gruppo che vuole un Cantone maggiormente sostenibile e in sintonia tra essere umani ed ambiente. Le liste presentate oggi alla Cancelleria di Stato rispondono a questi criteri.       
Come noto per il Consiglio di Stato i Verdi propongono 5 candidature con Samantha Bourgoin (Avegno Gordevio), Claudia Crivelli Barella (Mendrisio), Marco Noi (Bellinzona), Nicola Schoenenberger (Lugano), Andrea Stephani (Mendrisio). Tutti profili diversi ma capaci sin da subito di assumersi incarichi volti a migliorare la qualità di vita in Ticino.

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