Pensiamo ai nostri figli
/In un Paese come il nostro, dove gran parte del territorio è improduttivo e con la popolazione e le attività produttive concentrate in circa il 40 % del territorio svizzero (in Ticino il 25%), l’utilizzo del suolo ricopre una particolare importanza.
Il 10 febbraio andremo a votare sull’iniziativa «Fermare la dispersione degli insediamenti – per uno sviluppo insediativo sostenibile». Tutti d’accordo sul principio di proteggere il suolo da un'eccessiva cementificazione. Però quando si tratta di passare dalle parole ai fatti con misure concrete e chiare, i dubbi e le titubanze si fanno largo. L’iniziativa prevede che l’estensione delle attuali zone edificabili sia solo possibile se compensate altrove dal dezonamento di un'altra superficie di dimensioni equivalenti. Questa misura è il pomo della discordia. Gli avversari criticano la rigidità di questo provvedimento e temono gli effetti sull’economia. Per arrestare la progressiva perdita di spazi verdi però bisogna agire subito e con decisione. L’attuale legge sulla pianificazione del territorio (LPT) non limita le zone edificabili. Più si costruisce, più si azzonano nuovi terreni. Attualmente le zone edificabili sono pari alla superficie del canton Sciaffusa. La pianificazione ha un orizzonte di 15 anni e spesso le previsioni si basano su un tasso di crescita demografica troppo elevato. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Negli ultimi anni la situazione si è ulteriormente aggravata a seguito dei tassi negativi che hanno spinto le casse pensioni e le assicurazioni a investire in immobili che resteranno vuoti. Nel caso l’iniziativa fosse accettata, in Ticino – dove il parco immobiliare è abbastanza vetusto – il lavoro per l’edilizia non verrebbe a mancare nei prossimi anni. Infine, teniamo presente che i dettagli per l’attuazione saranno definiti dal parlamento. Non ripetiamo l’errore fatto 50 anni fa, quando in Ticino si affossò in votazione la legge cantonale sull’urbanistica che avrebbe evitato lo sviluppo disordinato che abbiamo avuto nei decenni passati. Oggi il risultato è difficilmente migliorabile anche se non mancano le iniziative per modificarlo ma a caro prezzo. Dobbiamo quindi agire ora, senza se e senza ma, votando a favore dell'iniziativa.
Fabrizio Tarolli, membro del comitato dei Verdi del Luganese