Agiamo oggi, domani é troppo tardi!
/Il clima ci sta ripagando della poca cura che abbiamo della nostra unica casa. Si sta surriscaldando. Il pianeta è uno solo. Non c’è un pianeta B. Ci stiamo comportando come se la nostra casa bruciasse e non facciamo nulla. L’atteggiamento della politica è scoraggiante. Ancora in un recente dibattito, due consiglieri nazionali borghesi, confrontati con una giovane preoccupata, hanno dimostrato di non volere capire il problema. I soliti ritornelli sui tempi della politica, sul sistema parlamentare, sul fatto che già si fa, che non possiamo agire da soli, eccetera, eccetera. Intanto il tempo passa. L’inazione politica è responsabile del fatto che oggi non possiamo arrestare il riscaldamento climatico, possiamo solo rallentarlo. Però solo se agiamo subito, ora, adesso. Non domani o tantomeno dopodomani.
Se gli stati non agiscono, lo possono fare le comunità locali. Pensare globalmente, agire localmente. Sono come spesso, i paesi del nord a essere precursori. Prendiamo la Danimarca. Dopo il vertice mondiale dell’ambiente del 2009, ospitato proprio da Copenhagen e che si era concluso con l’ennesimo fallimento, le autorità cittadine avevano voluto stabilire un traguardo prioritario in materia di ambiente, per dimostrare al mondo e alla propria collettività che è possibile ragionare in modo ambizioso quando si parla di ambiente.
Settanta comuni si sono messi in rete per condividere esperienze di politica volta alla riduzione delle emissioni di CO2. Comunità più attive motivano altre comunità e le portano a capire che la svolta dall’energia fossile a quella rinnovabile non è un costo ma porta a benefici economici. Creazione di posti di lavoro innovativi, start-up tecnologiche, investimenti nei risanamenti di edifici, standard energetici per tutte le nuove costruzioni. L’ente pubblico deve dare l’esempio, così può motivare il privato a investire. Qualche esempio: solo con l’illuminazione stradale tramite LED si ottengono risparmi del 60%. Copenhagen ha già implementato una rete di teleriscaldamento con energia prodotta dagli inceneritori (previa severa separazione di tutto il riciclabile) che andrà a coprire gran parte della città. Tutte misure che portano a risparmi economici. L’obiettivo della città è emissioni 0 entro il 2025, e sono sulla buona strada.
Politici e amministratori di tutto il mondo visitano la Danimarca per vedere e apprendere. Invito anche i nostri politici a prendere il treno per Copenaghen o altre città dinamiche che stanno attivando misure per ridurre le emissioni di CO2. Perché bisogna agire oggi, domani è troppo tardi.
Mattias Schmidt, candidato al Gran Consiglio per i Verdi del Ticino