EOC e il dottor Lepori: proteggiamo chi lancia l'allarme

L'OPINIONE - di Sergio Savoia


 

Alla fine hanno licenziato il ragazzo che gridava al fuoco. E con grande velocità. I vertici dell’EOC (Ente Ospedaliero Cantonale), determinati come conigli e rapidi come bradipi quando si è trattato di affrontare lo scandalo delle false fatturazioni, si sono di colpo trasformati in pantere quando si è trattato di punire Valentino Lepori, il medico che definì “probabilmente prassi comune” la fatturazione di prestazioni non avvenute da parte di primari e viceprimari attivi nell’EOC.

Il dottor Lepori, che merita un premio per quel che ha fatto, rompendo finalmente l’omertà medica su queste ‘prassi’, è rimasto vittima delle più classiche lupare bianche. Ed è stato infatti licenziato in tronco. In nemmeno una settimana dalla pubblicazione dell’intervista su La Regione, nella quale il medico si esprimeva sull’imbroglio con il quale il viceprimario di chirurgia e due capiclinica hanno distratto circa centomila franchi dalle casse dell’ospedale locarnese, l'ECO lo ha poco cerimoniosamente spedito a casa, dopo un ventennio di onorato servizio.

Vi ricordo che né il viceprimario, né i due capiclinica sono stati licenziati dall’EOC. E l’EOC non li ha nemmeno segnalati alla magistratura. Quindi per riassumere il messaggio pedagogico dell’Ente Omertoso Cantonale:

Se rubi 100’000 franchi non succede niente. Se dici che altri rubano, ti licenzio.

È uno schifo inenarrabile. Sono bravo con le parole ma faccio fatica a trovarne di sufficientemente forti, in questa triste mattina autunnale, per dire cosa mi provoca questa decisione nei confronti del dottor Lepori.

Politicamente dico che ci vuole, in Ticino, una legge che protegga i “whistleblowers”, quelli che danno l’allarme, quelli che gridano “al fuoco”, dalle sudicie rappresaglie dei burocrati ciechi, che accettano false fatturazioni ma puniscono i medici onesti. L’amministrazione federale si è dotata di questo principio per cui coloro che segnalano correttamente dei comportamenti scorretti sono protetti dal regolamento del personale. Altri cantoni, come Basilea, ce l’hanno. Ed è ora che se ne doti anche il Ticino.

Lo stesso deve valere per il personale dell’Amministrazione Cantonale e dell’EOC. Nei prossimi giorni farò un atto parlamentare in tal senso, dopo le verifiche necessarie. Ci vuole, perché chi grida al ladro non sia trattato peggio dei ladri.

Da parte mia vi suggerisco di dare un’occhiata a tutte le vostre vecchie fatture, di controllare date di entrata e di uscita dall’ospedale, di vedere chi ha fatto le operazioni per davvero e chi risulta. Facciamolo tutti e segnalatelo qui sul blog. Questa mafietta da quattro soldi va rimessa a suo posto.

E questo blog (e invito anche voi a farlo) esprime solidarietà al dottor Lepori.


Sergio Savoia