Contratti a-Normali
/Sono in arrivo due nuovi Contratti normali di lavoro (CNL). Stavolta riguarderanno il settore orologiero e gli impiegati di commercio negli studi legali.
I munifici salari minimi fissati da questi CNL sono di 3'000 franchi nell'orologeria e 3'250 per chi lavora negli studi legali, LORDI! Nel settore dei saloni di bellezza e in quello dei centri fitness i CNL saranno prorogati per altri tre anni perché sono stati rilevati ancora casi di abusi. Nel 2015 i controlli riguarderanno agenzie di viaggio, commercio all’ingrosso, corrieri veloci, ottici (negozi con più di 9 dipendenti), commercio all’ingrosso e al dettaglio di autoveicoli e di motocicli.
Uno legge questa roba e si dice: ehm beh? Al massimo gli vengono in mente quelle due o tremila volte in cui Laura Sadis e Stefano Rizzi ce li hanno venduti come "importanti strumenti di lotta contro il dumping". La verità è che questi benedetti CNL pochi sanno cosa siano e a cosa servano visto che i media si limitano a riportare i comunicati della commissione tripartita. I CNL sono una delle tre misure di accompagnamento (le altre due sono 1: l'obbligo di pagare i lavoratori distaccati con salari svizzeri.... e abbiamo visto quanto efficace e rispettata sia questa misura, 2 - la possibilità per la Confederazione di facilitare l'estensione di un contratto collettivo di lavoro a livello nazionale.... usata una volta sole se non erro, nel 2012)
Questi contratti possono essere introdotti dal Consiglio di Stato "qualora in un ramo o in una professione vengano ripetutamente e abusivamente offerti salari inferiori a quelli usuali per il luogo, la professione o il ramo" . Riguardano i settori dove non esistono contratti collettivi di lavoro con minimi salariali.
Oltre a ciò i CNL hanno una durata di validità limitata nel tempo. In Ticino ci sono 14 CNL (dodici già in funzione più quelli sull'orologeria e gli studi legali che devono ancora essere approvati dal governo cantonale). È il doppio di tutti gli altri cantoni messi assieme. Questo si deve al fatto che in ben quattordici settori è stata provata l'esistenza di abusi gravi e ripetuti sui salari.
Quindi c'è poco da vantarsi! I CNL non servono a prevenire il dumping perché possono essere introdotti quando gli abusi sono stati provati, quindi quando il danno è già fatto. E per provare che esistono abusi gravi e ripetuti la Commissione tripartita deve eseguire controlli approfonditi.
Fra il momento in cui vengono segnalati possibili abusi in un settore e l'entrata in vigore del CNL passano un paio di annetti. Se prendiamo il caso degli impiegati di commercio nelle fiduciarie, i controlli sono stati annunciati all'inizio del 2013, ma il CNL entrerà in vigore solo il primo gennaio 2015... non esattamente una risposta fulminea per bloccare il dumping. Poi visto che i CNL sono di durata limitata, per decidere se prorogarli bisogna ricominciare praticamente tutto da capo, cioè rifare controlli per provare che gli abusi ci sono ancora malgrado siano stati fissati salari minimi. E le multe per i datori di lavoro che fanno i furbi? 5'000 franchi, in pratica istigazione al dumping, visto che comunque ci "guadagnano" di più a non rispettare i salari minimi.
Tanto più che queste "drastiche sanzioni" sono state introdotte solo a partire dal 2013 anche se le misure di accompagnamento sono in vigore dal 2004, il che la dice lunga sulla volontà del Parlamento federale di punire chi approfitta della manodopera a basso costo. Le multe saranno alzate a 30'000 franchi, una cifra che risulta dissuasiva per un'estetista o un piccolo negozio, ma non certo per grandi aziende. E tutto questo per cosa? Per fissare salari minimi di 3'000 franchi lordi, fanno circa 2'500 franchi netti.
Ma come si fa a vivere in Ticino con 2'500 franchi? Inviterei caldamente tutti quelli che dicono che i CNL sono uno strumento di lotta contro il dumping, Sadis e Rizzi in primis, a provare a stare in piedi anche solo sei mesi con questa cifra. Questi salari non servono a lottare contro il dumping e la sostituzione dei residenti, anzi. Questi salari sono dumping.
Sergio Savoia, coordinatore dei Verdi del Ticino
candidato al Consiglio di Stato
(testo del 15 dicembre 2014)