La tassa di collegamento é un buon motivo per attivare la mobilità aziendale

Mai come oggi tutti noi, compresi gli oppositori alla tassa di collegamento, ci rendiamo conto che la mobilità su gomma comporta innumerevoli svantaggi che, se non affrontati con determinazione, ci obbligheranno ad adottare ben più drastiche soluzioni che non una tassa irrisoria sui posteggi. La mobilità su strada necessita di uno spazio che, per rapporto all’esigua superficie utile del nostro Cantone (10% del territorio) è già troppo. Ma non ci sono solo le strade e autostrade. Ci sono anche i parcheggi. La mobilità individuale su gomma inizia e si conclude in un parcheggio. In Ticino il numero di parcheggi solo nei centri commerciali è di 14'000 stalli di 25 mq l’uno per una superficie occupata di 350'000 mq., pari a 35 campi di calcio. Solo a St. Antonino i parcheggi dei centri commerciali occupano 60'000 mq, superficie sottratta tra l’altro alle attività agricole e di svago del Piano di Magadino. E’ forse arrivato il momento di considerare il territorio come bene collettivo, finito e non rinnovabile!

La mobilità su gomma costa alla collettività, non solo in investimenti (abbiamo e continuiamo a spendere milioni e milioni per costruire nuove strade e svincoli e per allargare le strade esistenti) ma anche in spese di manutenzione. In Ticino la spesa pubblica per la conservazione e gestione delle strade, senza contare il costo del personale impiegato, ammonta a 65 milioni all’anno (netti). E’ pacifico che più il traffico aumenta più il manto stradale si degrada e più aumenta la spesa pubblica. Anche i soldi pubblici non sono infiniti!
E’ innegabile che prima o poi, visto lo stato delle finanze cantonali, non potremo più garantire le stesse prestazioni di oggi.

Ma la mobilità su gomma ha un altro costo a carico della collettività e sono i costi esterni al traffico (costi sanitari dovuti all’inquinamento, danni all’ecosistema, agli edifici, all’agricoltura ecc). In Ticino i costi esterni al traffico sono nettamente superiori alla media svizzera. I costi per abitante ammontano a 1854 franchi a fronte di un importo di 1491 franchi di media in svizzera. Il Cantone Ticino è il più motorizzato di tutta la Svizzera. Da alcuni decenni il traffico sulle nostre strade si è fatto problematico tanto che alcune tratte sono prossime al collasso.  Rispetto al 1990 circolano quotidianamente 105'000 veicoli in più. In alcune zone, come Mendrisiotto e Luganese l’aumento registrato raggiunge picchi preoccupanti tra il 70e il  90 per cento. Il traffico è aumentato soprattutto in prossimità dei centri commerciali! Per esempio a St. Antonino e Castione l’arrivo di grossi centri commerciali ha fatto aumentare il traffico in modo esponenziale. E noi paghiamo!
Al flusso giornaliero di automobili dei residenti si sono aggiunti anche i 63'000 frontalieri, che in 9 casi su 10 si sposta in automobile anche perché dispone di un parcheggio gratuito presso il datore di lavoro.
Per diminuire il traffico è quindi necessario ridurre il numero di posteggi o disincentivarne l’uso, proprio perché ogni tragitto su gomma inizia e termina in un posteggio.

Ridurre i posteggi, anche tramite una tassa, non è l’unica soluzione ma è il primo tassello di una politica della mobilità sostenibile e coordinata, volta a disincentivare la mobilità individuale su gomma, riducendo il traffico sulle strade e favorendo una mobilità condivisa e collettiva. La misura andrà alimentata anche con una politica di insediamento che dovrà ridimensionare i piani regolatori e concentrarsi su uno sviluppo degli insediamenti in prossimità dei mezzi di trasporto collettivi e anche, e non sarebbe male, favorire il ritorno dei piccoli negozi di quartiere invece di obbligarci a far la spesa nei centri commerciali.

La tassa di collegamento è un'imposta, vincolata però al sostegno e al potenziamento del trasporto pubblico, anche nelle valli. Andrà a carico di 194 grandi attrattori di traffico con più di 50 posteggi.

Non solo la tassa è scalare, a dipendenza del numero di posteggi, ma i proprietari dei fondi su cui insistono i posteggi potranno approfittare di uno sconto fino al 25% se proveranno di aver ridotto il numero di stalli a disposizione di clienti e dipendenti. I grandi attrattori di traffico, invece di piangersi addosso, hanno la possibilità di sottrarsi, totalmente o parzialmente alla tassa, basterebbe che introducessero una mobilità aziendale o un premio per chi utilizza il trasporto collettivo (come si fa già nei paesi nordici).

Ricordiamoci che è dal 2012 che il Gran Consiglio vota crediti milionari per la mobilità aziendale. Purtroppo però il Parlamento si è sempre rifiutato di imporne l’obbligo alle aziende, e la tassa di collegamento è anche il risultato di questa indecisione. Senza un obbligo alla mobilità aziendale solo pochissime aziende (9 a fine 2012) si sono attivate per ridurre il flusso di traffico di clienti e dipendenti. L’ultimo credito votato dal Parlamento cantonale è di due milioni. Sono soldi pubblici che vanno a favore dei privati. Da loro ci si aspetta una dimostrazione di responsabilità verso tutta la collettività.  La tassa di collegamento potrebbe essere un buon motivo per introdurre finalmente una mobilità aziendale che tolga un po’ di traffico dalle strade a vantaggio anche dell’economia locale che perde milioni negli spostamenti interni. La “volpe” Tarchini l’ha già capito.  Con una semplice misura di mobilità aziendale (condivisione dell’auto) è riuscito a diminuire della metà i posteggi a disposizione dei propri dipendenti. Buon per lui e buon per noi!

 

Michela Delcò Petralli, gran consigliera per i Verdi del Ticino