Presentato oggi a Bellinzona il comitato a sostegno dell'iniziativa per un'economia sostenibile!

Comitato a sostegno dell'iniziativa, presenti oggi: Françoise Gehring, vice presidente USS; Igor Righini, presidente P.s.; Matteo Buzzi, Greenpeace; Franco Marinotti, presidente Verdi liberali, Dr. Stefano Cantaluppi, Vl, Dr. Andreas Cerny, Medico specialista; Usman Baig, Verdi Ticino; Pierre Zanchi, Verdi Ticino

A sostegno dell'iniziativa "economia verde": 

ACSI, ARLA, ATA, Cittadini per il Territorio, GpS, Greenpeace, Ikea, Ps, ProNatura, Ti-gusto, USS, Verdi Liberali, Unia, WWF e, naturalmente, I Verdi Ticino.

Di seguito l'introduzione di Michela Delcò Petralli, che ha aperto "le danze"

Conferenza stampa del 23 agosto 2016

Con l’iniziativa “Per un’economia sostenibile ed efficiente in materia di gestione delle risorse (Economia verde)”, depositata nel 2012, proponiamo il passaggio ad un’economia “circolare”, fondata su una migliore gestione delle risorse naturali, sulla rivalorizzazione dei beni di consumo, il riciclaggio delle materie prime, la riduzione del dispendio energetico e delle emissioni inquinanti. Dagli anni ’80 il consumo delle risorse naturali a livello mondiale supera il limite di sopportazione e la capacità di rigenerazione della Terra. Secondo il Programma delle Nazioni unite per l'ambiente (UNEP), ma anche secondo il Consiglio federale, con l’attuale modello economico e con la forte spinta demografica e il crescente consumo di risorse nei paesi in via di sviluppo, lo sfruttamento dei beni naturali è addirittura destinato a triplicare entro il 2050. 

Anche la Svizzera, pur essendo povera di materie prime, figura tra i paesi con una “impronta ecologica” molto pesante Se tutta la popolazione mondiale impiegasse la stessa quantità di risorse consumata degli abitanti della Svizzera, ci vorrebbero 2,8 pianeti Terra per assicurare l’approvvigionamento. Per il nostro partito è giunto il momento di cambiare il nostro modello economico basato sull’usa e getta. Nella graduatoria dei paesi europei più spreconi, la Svizzera è, purtroppo, il secondo paese a produrre più rifiuti (circa 730 KG di rifiuti per abitante all’anno, di cui da 1/3 a 1/2costituiti da imballaggi).

 L’obiettivo dell’iniziativa è quello di ridurre, entro il 2050, l’impronta ecologica del nostro paese all’equivalente di un solo pianeta Terra. A tale scopo, la Confederazione deve promuovere un’economia sostenibile ed efficiente in materia di gestione delle risorse, ad esempio stimolando la ricerca e l’innovazione, emanando prescrizioni sui prodotti e i rifiuti o adottando misure fiscali per incentivare una produzione a basso consumo di materie prime e di energie. Il governo deve inoltre fissare regolarmente obbiettivi a medio e lungo termine e presentare un bilancio sul loro raggiungimento all’inizio di ogni legislatura. 

Uno sviluppo sostenibile è d’importanza vitale per la stessa economia, poiché una carenza delle risorse naturali porterebbe anche ad un rallentamento della produzione e dell’espansione economica. Una promozione dell’innovazione nelle tecnologie a basso consumo di risorse rafforzerebbe la competitività dell’economia svizzera, dato che proprio il settore delle “cleantech” sta registrando da anni tassi di crescita particolarmente alti, sia in Europa che a livello mondiale.

Mentre in tutta Europa l’economia tradizionale è stagnante, cosi come la creazione di posti di lavoro, tra il 2000 e il 2013 il valore aggiunto lordo dell’economia verde è più che raddoppiato nei 28 paesi dell’UE ed anche i posti di lavoro sono aumentati del 50% (vedi contributo di Sergio Rossi).

Un’economia verde rientra nell’interesse della collettività, che oggi deve spesso assumersi i costi dei danni ambientali provocati dalle attività economiche. E ne trarrebbero vantaggio anche i consumatori, costretti a comperare prodotti concepiti, spesso volutamente, per una durata estremamente breve (obsolescenza programmata). La Svizzera potrebbe di nuovo posizionarsi tra i paesi più all’avanguardia nella protezione dell’ambiente e conquistare nuove posizioni di mercato. 

L’iniziativa non chiede la luna! Finlandia, Norvegia (2025) e Germania si stanno già muovendo in questo senso.

Il Parlamento federale ha respinto sia l’iniziativa che il controprogetto indiretto del Consiglio federale che proponeva tra l’altro la tracciabilità dei beni di consumo e la riduzione degli imballaggi.

Vista l’opposizione degli ambienti economici e della maggioranza dei partiti anche a queste misure minime, è utopico pensare che si otterrà una riduzione dello spreco di materie prime, e dell’impatto ambientale, su base volontaria come auspicato dal Consiglio federale.

Michela Delcò Petralli

Coordinatrice I Verdi del Ticino