AVS Plus per poter garantire una vecchiaia serena e dignitosa

L’iniziativa AVSplus produce effetti ancora prima di essere votata: è incredibile osservare quanti politici e partiti improvvisamente si interessino al futuro dei giovani e alla loro previdenza vecchiaia. Persone che non hanno battuto ciglio quando la disoccupazione giovanile ILO ha raggiunto il 18% o che consigliavano di accettare lavoretti a 2’000 franchi e di trasferirsi, ora è preoccupatissima di quanto i giovani hanno a disposizione da spendere. Guarda caso sono gli stessi partiti e politici che hanno sostenuto la revisione dell’assicurazione contro la disoccupazione entrata in vigore nel 2011 che ha ridotto drasticamente le indennità per i giovani e introdotto l’obbligo per i giovani fino ai 30 anni di accettare qualsiasi impiego, anche se non attinente alla loro formazione, le loro capacità o la loro attività precedente. Una revisione che ha spinto molti ragazzi verso l’assistenza sociale e contribuito a far abbassare i salari per quasi tutti i tipi di formazione.

La rendita pensionistica dipende dai contributi versati durante tutto il periodo lavorativo e viste le dinamiche in atto nel mondo del lavoro ticinese sono proprio i giovani quelli che rischiano di ritrovarsi in braghe di tela se AVSplus non dovesse passare.
La disoccupazione giovanile ILO in Ticino è doppia rispetto alla media nazionale e gli apprendisti, una volta terminata la formazione, hanno minori probabilità di vedersi confermare il posto di lavoro rispetto alle altre regioni svizzere. Non sono solo le persone che hanno una formazione bassa a finire in disoccupazione, negli ultimi anni anche chi ha una formazione completa e di livello terziario rischia grosso.

I famosi stage pagati tre e una cicca per “acquisire esperienza” e l’obbligo per i giovani di accettare qualsiasi lavoro, anche se non corrisponde alla loro formazione, non aiutano certo a costituirsi un avere di vecchiaia decente. Da anni ormai i salari di entrata nel mondo del lavoro si abbassano e i nuovi lavoratori non arriveranno mai a guadagnare quando i vecchi. Senza contare che la probabilità di perdere il lavoro è più alta in Ticino rispetto al resto del paese.

I percorsi professionali ormai non sono più lineari (formazione-lavoro-pensione), iniziano più tardi perché i giovani fanno più fatica ad inserirsi nel mondo del lavoro e rischiano di essere interrotti da periodi di disoccupazione più o meno lunghi. In queste condizioni e con salari d’entrata in discesa i giovani difficilmente riescono a pagarsi il terzo pilastro e anche il secondo pilastro risulta ridotto visti i salari inferiori e le continue riduzioni del tasso di conversione. L’AVS quindi è e rimane anche per i giovani il miglior modo di garantirsi una pensione e anche la più conveniente.