Quando cade il paravento all’oca non resta che starnazzare

La decisione a maggioranza del Consiglio di Stato di abrogare l’obbligo di presentare l’estratto del casellario giudiziario per l’ottenimento del permesso B non produrrà effetti significativi. Una misura voluta dalla Lega e sostenuta dal PPD che pensavano di ingannare la popolazione facendo credere che con questa norma si potessero risolvere i problemi delle infiltrazioni malavitose e di dumping salariale.

Grave, e poco serio l’atteggiamento dell’onorevole Gobbi, che rompe in maniera violenta la collegialità all’interno del CdS. I Verdi del Ticino chiedono se davvero questa misura abbia prodotto effetti tangibili. Oppure si tratta dell’ennesimo specchio per allodole per far credere che si faccia davvero qualche cosa per i ticinesi? Se si volesse migliorare l’accessibilità al mercato del lavoro per i ticinesi, si fisserebbero dei salari minimi decenti che permettano di vivere effettivamente in Svizzera. Se si volesse combattere la malavita e gli imprenditori disonesti, lo stato si doterebbe di controllori in grado di verificare gli abusi sul mercato del lavoro e metterebbe a disposizione della magistratura le risorse necessarie a combattere la criminalità, quella vera. I Verdi del Ticino lanciano quindi un appello ai partiti di governo: sono queste le misure concrete di cui i ticinesi hanno bisogno. Senza questo tipo di misure si compiranno solo esercizi di stile o prove di celodurismo.

Bellinzona, 7 giugno 2017