Zanzare Occhi puntati sui vigilantes
/Suscita molto interesse il progetto in prima ticinese avviato da poco sul Piano di Magadino
Regolari trattamenti contro le larve grazie a un gruppo di volontari – Il bilancio in autunno
di BARBARA GIANETTI LORENZETTI (Corriere del Ticino, 02.06.2017)
È piccola, ma molto fastidiosa. E, soprattutto, particolarmente infestante. Basti pensare che da un solo esemplare possono avere origine, in pochi mesi, 70 milioni (sì, avete letto bene, milioni!) di discendenti. Una vera calamità, insomma, la zanzara tigre. Originaria delle zone tropicali e subtropicali, a partire dagli anni Novanta ha iniziato la sua espansione verso nord e si è ormai ampiamente ambientata anche da noi. Ne sanno qualcosa i residenti nelle zone di maggior diffusione nel cantone. Anche se l’Aedes albopictus (questo il suo nome scientifico) ha ormai praticamente colonizzato l’intero territorio ticinese. L’ultimo anno di maggior proliferazione era stato il 2015, con una vera e propria invasione che ha reso quell’estate invivibile per molti. Non solo nei giardini, magari in occasione della tradizionale grigliata, ma addirittura in uffici e strutture aziendali. Senza parlare delle terrazze esterne di bar e ristoranti. L’insetto, insomma, riesce anche a danneggiare l’economia locale. Da qui la battaglia avviata da Pierluigi Zanchi, consigliere comunale locarnese, residente nell’enclave cittadina delle Gerre di Sotto, sul Piano di Magadino. Frazione particolarmente sensibile al fenomeno. Per questo il rappresentante dei Verdi si è fatto dapprima promotore dell’ordinanza municipale poi adottata dall’Esecutivo. Quindi ha deciso di passare dalle parole ai fatti, ideando un progetto pilota a livello cantonale in seno all’Associazione di quartiere Locarno-Piano di Magadino. La prima ticinese è entrata nel vivo a inizio maggio, suscitando parecchio interesse anche al di fuori dei confini cittadini. Un bilancio dell’esperienza sarà stilato al termine dell’estate. «Siamo riusciti a mettere assieme–spiega lo stesso Zanchi al Corriere del Ticino – una ventina di volontari, che – dividendosi in gruppi – si sono ripartiti il quartiere, occupandosi ognuno di una ben determinata zona. La presenza sul territorio è settimanale». Muniti di giubbetto segnaletico e «spargitore» di granulato (allestito artigianalmente, utilizzando stecche e imbuti), i vigilantes anti zanzara perlustrano il territorio con due obiettivi. Da una parte controllano che non vi siano situazioni particolarmente a rischio per la proliferazione degli insetti, dall’altra spargono – soprattutto nei tombini lungo le strade – un prodotto a base del cosiddetto BTI (Bacillus thuringiensis israeliensis). Una sostanza particolarmente efficace contro le larve dell’Aedes albopictus, ma innocua per ambiente, animali e uomo, contrariamente ad altri prodotti utilizzati nella lotta controla zanzara tigre. «La presenza regolare nel quartiere– spiega ancora Zanchi– ci permette pure di tenere sotto controllo le situazioni potenzialmente critiche, come contenitori d’acqua lasciati all’aperto o copertoni depositati in luoghi non riparati. A volte ci capita di fotografare e segnalare alle autorità i punti a rischio». Inoltre la task-force del Piano, con la sua divisa, suscita spesso la curiosità della gente, provocando una sorta di effetto-imitazione, tanto che diversi privati hanno iniziato l’opera di prevenzione anche nei loro giardini. Ma
l’interesse per il progetto pilota locarnese è anche istituzionale. «Proprio negli scorsi giorni – prosegue il promotore dell’iniziativa – mi sono incontrato con i rappresentanti del Gruppo di lavoro zanzare cantonale, illustrando quanto abbiamo cominciato a fare in queste settimane. Gli esperti intendono ora effettuare una serie di prelievi durante l’estate, per poi trarre un bilancio sugli effetti a fine stagione». E se i risultati dovessero essere positivi, non è da escludere che il modello possa essere adottato anche altrove, a cominciare dalle altre associazioni locarnesi di quartiere. «Anche perché – aggiunge Zanchi – all’ente pubblico costerebbe parecchio mettere in atto una campagna di prevenzione capillare e costante come quella che abbiamo avviato noi».
Intanto, con il caldo di questi giorni, le zanzare tigre hanno ricominciato a proliferare. «Ma per ora– conclude il nostro interlocutore – la situazione parrebbe sotto controllo, almeno nella nostra zona. Forse si tratta già dei primi effetti del nostro lavoro».