Allocuzione del primo agosto 2017, Sessa

Cari concittadini, Signore e Signori,

 

È un piacere particolare per me di passare questo primo agosto qui, in Ticino, con voi, e di parlarvi in italiano. Come voi, faccio parte di una minoranza linguistica e ho dovuto imparare, non senza difficoltà, il tedesco a scuola. L’italiano invece è stato una scelta, motivata dalla bellezza della lingua e dall’interesse per la cultura, che mi sembrava tanto più vicina della tedesca. Imparare l’italiano è anche legato al piacere di venire qui in Ticino. Questa regione del nostro paese è sempre stata presente nella mia vita. Mi posso ricordare del mio primo viaggio senza i miei genitori, a Locarno, con i nonni. All’adolescenza, i genitori mi hanno mandata a passare l’estate da amici loro, a Losone. Ho vissuto settimane in questa famiglia, immergendomi nel quotidiano dei Ticinesi, persino sognando in italiano, ciò che non è mai successo in tedesco nonostante dieci anni a Berna. Come giovane ricercatrice in gestione delle risorse naturali all’Università di Losanna, sono venuta in Ticino per uno studio sulla gestione dell’acqua nella Vallemaggia. Il Ticino è infine il posto che abbiamo scelto, con mio marito, per le nostre prime vacanze con la figlia piccola.

 

Ma il Ticino non esiste solo per le vacanze dei romandi e degli svizzeri tedeschi o per fare studi universitari. Voi vivete e lavorate qua, in una situazione particolare. Geografica prima, separata dal resto del paese dalle Alpi, con una topografia complessa di montagne e di laghi, che rende la mobilità più difficile. Siete vicini all’Italia, ma non nello stesso modo dei romandi o degli svizzeri tedeschi alla Francia o la Germania, perchè la presenza, a pochi chilometri dalla frontiera di un’agglomerazione gigante, cambia tutto, in particolare la pressione sul mercato del lavoro. Questa è una situazione economica speciale, dunque, con conseguenze sociali importanti per la popolazione. E poi, settori economici che devono, qui come altrove, adattarsi rapidamente ai tempi della globalizzazione, della digitalizzazione e della transizione ecologica, con sfide ma anche fortune specifiche, per esempio nel settore dell’elettricità.

 

Si, il Ticino è una ragione particolare, senza la quale la Svizzera non sarebbe la Svizzera. Il primo agosto è precisamente l’occasione di ricordarci che siamo tutti una parte specifica del nostro paese e che tutte queste parti devono essere rispettate e sentite in modo equivalente. Come lo dice il preambolo della nostra Costituzione, il popolo svizzero e i cantoni sono « determinati a vivere la loro molteplicità nell'unità, nella considerazione e nel rispetto reciproci ». Perchè siamo un paese che si é costituto su una volontà comune di vivere insieme, considerando le nostre differenze come delle ricchezze. Perciò abbiamo costituto un sistema politico molto decentralizzato, promuovendo l’autonomia, e basato su una rappresentazione forte dei cantoni, proteggendo al massimo le minoranze e le specificità degli uni e degli altri. Di questo sistema e dei valori ai quali corrisponde possiamo e dobbiamo essere fieri.

Questo sistema e questi valori sono oggi più importanti che mai, in un mondo pieno di incertezze. La globalizzazione, che si è fatta spesso senza coscienza né senso di responsabilità, crea reazioni violente di chiusura, di paura o anche di rigetto dell’altro, e nuove forme di populismo conservatore. Per una parte della gente, nel mondo, il domani non invoglia. Si preferisce sognare ad un passato idealizzato e designare colpevoli che si possano stigmatizzare. Noi in Svizzera non dobbiamo lasciarci influenzare e scoraggiare da questi discorsi negativi. E in questo giorno del primo agosto, non dobbiamo essere nostalgici di una Svizzera folcloristica di un’altro tempo. Dobbiamo invece essere contenti del cammino percorso e fiduciosi nel futuro, perchè siamo un paese di volontà e d’innovazione. L’abbiamo mostrato ancora alcuni mesi fa, colla decisione popolare di lanciarsi nella grande transizione di questo secolo, la transizione energetica, considerandola non come un rischio, ma come una fortuna. Anche se la globalizzazione può suscitare paure fondate, dobbiamo affrontarle e trovare risposte per andare avanti, tutti e tutte insieme. Perchè noi, nella nostra piccola dimensione, abbiamo quest’esperienza di scambi economici, sociali e culturali tra gruppi differenti che, da noi, si sanno incontrare, ascoltare e rispettare. Quest’esperienza è un tesoro che dobbiamo coltivare, giorno dopo giorno. Perchè è un tesoro fragile, il cui potere costruttivo e di protezione si può ad ogni attimo indebolire. Quest’esperienza si deve anche fare conoscere, condividere, perchè i nostri vicini, in particolare l’Europa, ne hanno molto da imparare. La situazione ticinese mostra ciò nonostante come non sia sempre così semplice. Sapere rispettare e rappresentare le minoranze è necessario ma non basta. Gli scambi economici e il mercato del lavoro devono anche essere inquadrati in modo che tutti ci guadagnino, anche le popolazioni locali, che sono meno mobili. Come ecologista, so anche che l’apertura e gli scambi economici non devono fare delle generazioni future e del nostro ambiente i perdenti. Queste sono oggi le nostre sfide, in Svizzera ma anche altrove. Con valori come il coraggio, lo spirito d’innovazione, il senso di responsabilità e la volontà di rispetto e di solidarietà, le potremo rilevare.

Il rispetto delle minoranze e della diversità vuole anche dire potere essere rappresentato nelle diverse istituzioni di un paese. Quest’autunno sarà decisivo per il Ticino, con l’elezione di un nuovo membro del Consiglio federale. La volontà del vostro cantone di essere di nuovo presente nel governo svizzero non è contestata da nessuno e ne sono molto contenta. È un segnale di coesione forte del nostro paese. Spero dunque che potremo, fra alcune settimane, festeggiare qui in Ticino un nuovo rappresente del vostro cantone al Consiglio federale. 

 

Nell’attesa, vi auguro una bellissima festa del primo agosto, cari concittadini, Signore e Signori, e mi rallegro di condividere questo momento di convivialità federale con voi. Chères concitoyennes, chers concitoyens, Mesdames et Messieurs, je vous souhaite une très belle fête du 1er août. Liebe Mitbürgerinnen und Mitbürger, meine Damen und Herren, ich wünsche allen ein schönes Erstaugustfest.

 

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Adèle Thorens Goumaz

Conseillère nationale

Vice-présidente du groupe parlementaire des Verts

 

Allocuzione del primo agosto 2017, Sessa