Si alla civica - Una soluzione che non accontenta né docenti né allievi

Oggi i cittadini e le cittadine ticinesi hanno approvato l’inserimento di un’ora specifica per approfondire l’insegnamento della civica a scuola. Era uno scenario prevedibile visto il rischio di mal interpretare il tema e della martellante e fuorviante campagna che hanno fatto gli iniziativisti.

Le conseguenze di questa decisione sono quindi un maggiore carico di studio (già sufficientemente impegnativo) per gli alunni e una forzatura didattica per i docenti. Insegnanti che si sono battuti pressoché all’usino a favore del No. Ancora una volta una parte della classe politica ha deciso di non ascoltare chi dovrà subire le scelte (ovvero i docenti) senza voler intraprendere la strada del coinvolgimento nella progettazione della scelta didattica scolastica.

I Verdi del Ticino erano contrari a quest’iniziativa non perché contrari all’insegnamento della civica, ma bensì consapevoli che l’iniziativa proposta non rappresentasse la metodologia più efficace per poterla insegnare. Lo studio della SUPSI citato infatti dai promotori delineava infatti una lacuna nell’insegnamento di questa materia ma che quest’ultima rimaneva comunque indivisibile da un progetto d’insegnamento interdisciplinare. Aspetto questo che è stato volutamente messo in disparte dal comitato per il SI.