Zanzara tigre: uniti ce la facciamo!
/Di Pierluigi Zanchi Consigliere comunale (Gerre di Sotto-Piano di Magadino) Locarno
Leggo su La Regione di mercoledì 10 ottobre dell’atto parlamentare dell’On. Bruno Storni e la replica di Eleonora Falcio Dott.essa, responsabile cantonale SUPSI per il fenomeno zanzare in Ticino, quella tigre in particolare. Essendo stato citato nell’articolo quale ideatore del Gruppo volontari per il trattamento dei tombini, desidero esporre alcune riflessioni e risultati, con l’intento di dare un contributo a un problema più che fastidioso.
Tre anni fa eravamo nell’impossibilità di svolgere in modo ottimale e sicuro il lavoro in azienda a causa dei ripetuti attacchi delle zanzare tigri; nel contempo molti concittadini si sono rivolti a me in quanto unico consigliere comunale del quartiere a sollecitare il Municipio a fare qualcosa. Infatti non si riusciva più a far giocare i bambini al parco pubblico sito all’interno della scuola d’infanzia; il supplizio nel frequentare il Centro sportivo; gente che voleva vendere la casa e partire; genitori che rinunciavano al giardino e all’orto e che relegavano i figli per quasi tutta l’estate in casa. Giardini pagati a 1000.- fr. Il m2 e che non potevano essere goduti per diversi mesi l’anno. Ho coinvolto la nostra associazione di quartiere nella creazione e il coordinamento di un gruppo di volontari preposti al trattamento settimanale dei tombini e pluviali da aprile a fine ottobre; inizialmente eravamo 15. Ora, dopo l’esperienza positiva del primo anno, siamo diventati più di 30 riducendo l’onere d’impegno e migliorando la copertura dei trattamenti. Ci siamo ripresi la gestione e la vivibilità di un territorio che amiamo; si sono sviluppati incontri, tessute amicizie con persone che abitavano il quartiere da anni e che non conoscevamo; abbiamo ripristinato rapporti sociali grazie a un lavoro comunitario fatto a favore di tutta la collettività. Indirettamente sono migliorati il controllo sociale e aspetti legati alla sicurezza. Sperimentato che, effettivamente, per contrastare (non solo) la zanzare tigre ognuno deve fare la sua parte; ne vale veramente la pena. Dovevamo essere punti a tal punto per farci prender coscienza che il valore della qualità di vita ritrovato, per fortuna, va oltre i muri e le siepi che ci siamo costruiti (dentro e fuori noi) atte ad isolarci e dividerci invece che collaborare per rendere le nostre vite migliori e serene.
La partita non è vinta; non lo sarà mai contro le zanzare; soprattutto quella tigre. Ma stiamo dimostrando che assieme la si può gestire e conviverci.
I Comuni possono arrivare a compiere solo circa il 20% del lavoro; il resto rimane in mano a ditte, aziende e privati.
Ciò che il Governo può fare concretamente per aiutarci è convincere “Berna” a far omologare al più presto un prodotto ecologico (già venduto in altri paesi) che permetterebbe di ridurre i trattamenti (molti dei quali ora inquinanti e tossici per l’ambiente) da 24 a 6 sull’arco di 6 mesi. È un problema di salute pubblica sia per le persone che per gli animali domestici. Per venire incontro ai grossi costi di trattamento che i Comuni devono sopportare, essi potrebbero mettere a disposizione gratuitamente (come ha fatto Locarno per il nostro quartiere) il granulato in questione, affinché più gruppi di cittadini volontari si attivino. Il costo è ridicolo rispetto all’onere di trattamento convenzionale. O ai grossi fastidi e rischi per la salute e l’economia.
Inoltre, come sperimentato positivamente nel nostro quartiere, ha avuto gran successo la distribuzione di bustine di granulato a tutti i genitori con figli che frequentano l’asilo e con i quali, assieme alle maestre, è stata realizzata una mattinata informativa con tanto di passeggiata a spargere granulato nei tombini. Un programma che potrebbe essere portato a tutti i livelli scolastici.
I volontari si sono pure occupati di segnalare alle autorità competenti le situazioni che non rispettano l’ordinanza comunale; hanno recuperato a volte rifiuti quali lattine, contenitori ecc. che se lasciate abbandonate fra siepi e cespugli possono creare una proliferazione maggiore delle zanzare. Non da ultimo, la nostra associazione di quartiere ha potuto, tramite il Municipio, far circolare informazioni semplici presso tutti i fuochi del quartiere per risolvere questo fastidioso problema. Per migliorare ancor più la situazione, ho istallato presso la mia ditta due trappole per zanzare, permettendoci un lavoro sereno e nel contempo, tenere una statistica delle catture. Grazie ai volontari già dopo il primo anno abbiamo avuto, rispetto al 2015 una riduzione del 33% delle zanzare catturate con le trappole e quest’anno abbiamo mediamente registrato un ulteriore riduzione del 50%, riuscendo a ripristinare quasi totalmente il piacere di condividere una grigliata o un aperitivo in giardino con parenti e amici. Dati confortati dai controlli e analisitrattati che hanno sempre dimostrato l’assenza di larve nei tombini trattati.
Per il prossimo anno pensateci già sin d’ora, organizzandovi durante la stagione invernale.