Fiscalità: questa non è una “Riforma”
/La disuguaglianza dell’epoca è senza precedenti e secondo l’accademico Noam Chomsky essa è scaturito dal concentrarsi della ricchezza in una cerchia ristrettissima. Ci sono stati altri momenti della storia americana, come l'Età d’oro degli anni Venti e i ruggenti anni Novanta, in cui è accaduto qualcosa di simile, ma in quest’epoca raggiungiamo punte estreme perché la disparità è addebitabile agli ultraricchi: in questa fascia rientra un risicatissimo 0,1% della popolazione. Non è solo una profonda ingiustizia, ma corrode la democrazia e il progetto di una società dignitosa. Politiche come la fiscalità, la deregolamentazione e a volte anche le norme sulla gestione aziendale agevolano l’aumento della ricchezza e del potere. La presente Riforma cantonale fiscale che va proprio in questa direzione “socialismo per i ricchi e capitalismo per i poveri” direbbe Chomsky.
La Riforma prevede una riduzione dell'aliquota fiscale per chi possiede una sostanza imponibile di oltre 2,8 milioni di franchi e dal 2020 una riduzione anche per le persone fisiche con imponibile dai 1,38 milioni. Sono previste riduzioni dell’imposta sul capitale per le start-up, esonero dell’imposta immobiliare minima, esenzione dell’imposta di donazione e degli investimenti fatti da persone fisiche in una start-up; per le persone giuridiche che conseguono utili l’esenzione parziale o totale dell’imposta sul capitale. L’ammanco totale per Cantone e Comuni sarà di 52,5 milioni di franchi: 30,1 per il Cantone e 22,4 per i Comuni.
Il Consiglio di Stato per mitigare queste perdite ha stabilito di modificare le condizioni per l’esonero dell’imposta minima e l’aumento dell’imposizione parziale dei dividendi al 70%. Con queste misure l’impatto finale annuo dal 2020 è stimato a 22,1 milioni di franchi per il Cantone e 16,2 milioni di franchi per i Comuni.
A fronte di queste cifre da capogiro si constata che negli scorsi anni sono state approvate misure di risparmio per 50 milioni di franchi per sanare le finanze. In particolare sono state ridotte le soglie per accedere ai sussidi per i premi di casse malati, gli assegni di prima infanzia e quelli famigliari. Queste misure hanno toccato numerose famiglie, che di punto in bianco si sono ritrovate senza quest’aiuto. È inoltre stato ridotto l’accesso alle borse di studio, mettendo in difficoltà le famiglie del ceto medio.
Questa Riforma non favorisce il welfare finalizzato a ridurre le disuguaglianze: difficilmente potrà generare e creare nuovi posti di lavoro, con il processo di digitalizzazione nelle fasi produttive e con l’innovazione di processo verranno a man- care altri posti di lavoro. Alla fine lo Stato si troverà più povero di fronte a una massa crescente di persone in difficoltà.
Con questa Riforma, le imprese verseranno un terzo in meno di imposte, ma in compenso non si chiede niente in cambio: nessun contributo supplementare, nessun criterio legato alla sostenibilità ambientale, nessun impegno verso lo Stato, neppure quello di versare salari decenti, tantomeno norme per il rispetto del territorio e dell’ambiente. Il risultato sarà di ritrovarci con tante altre società che consumano il territorio, intasano le strade e sfruttano la manodopera causando dumping e costi sociali molto elevati per tutta la società e le istituzioni.
I Verdi del Ticino sono a favore di una politica fiscale equa e sostenibile. Occorre però sviluppare una visione più a lungo termine della società e un nuovo paradigma di riferimento per trovare nuove vie di pensiero, nuovi criteri di analisi, nuove soluzioni ai complessi e globali problemi contemporanei.
Usman Baig, co-coordinatore dei Verdi