Un risultato risicato dopo una campagna fraudolenta
/I Verdi esprimono costernazione per il risultato del referendum fiscale cantonale. Ritengono ingiusto il modo in cui la campagna sia stata condotta, ma si intravede al contempo una maggiore consapevolezza che questa economia sta massacrando il nostro Cantone.
I Verdi del Ticino accettano il risultato delle urne e continueranno ad impegnarsi con coerenza e convinzione per una buona qualità di vita per i residenti. Il risultato odierno ci spinge a volerci impegnare ancora maggiormente per un’applicazione della nostra iniziativa “Salviamo il lavoro in Ticino” che sia in linea con i reali obbiettivi della stessa. Saremo pronti a dar nuovamente battaglia qualora le richieste della popolazione non siano ascoltate.
Prendiamo inoltre fermamente le distanze da questo modo poco trasparente di far politica, un metodo che volutamente non vuole mettere in evidenza le volontà politiche principali, lasciando l’elettorato in confusione e senza le necessarie informazioni per decidere con obbiettività su un oggetto in votazione.
Il basso tasso di partecipazione mostra chiaramente che molti cittadini, confusi da questa campagna, hanno semplicemente deciso di non andare a votare, un dato davvero preoccupante che deve far riflettere!
Il risultato ottenuto va molto al di là del reale elettorato dei referendisti, altro segnaleche mostra uno scontento della popolazione e lo scollamento sempre più profondo tra cittadini e classe politica. Da oggi è urgente più che mai che la politica si metta in ascolto con umiltà dei reali bisogni della popolazione, senza giochetti e sotterfugi.
Purtroppo oggi dalle urne se ne esce sconfitta la popolazione che probabilmente sarà chiama alla cassa quando si tratterà di sanare gli ammanchi fiscali generati dagli sgravi alle imprese. Nonostante l’amarezza della sconfitta risicatissima alle urne I Verdi del Ticino ringraziano le cittadine e i cittadini che hanno sostenuto il comitato referendario in questa ennesima battaglia contro un sistema economico e fiscale che distrugge il territorio, impoverisce le famiglie e favorisce un tipo di imprenditoria che non appartiene alla nostra cultura.