Piano di risanamento dell'aria insufficiente

Senza un cambio di volontà politica danni alla salute ancora per anni

I Verdi del Ticino, nella loro presa di posizione sul piano di risanamento dell’aria messo recentemente in consultazione dal Dipartimento del Territorio, sottolineano che gli obiettivi di riduzione delle emissioni inquinanti rimangono poco ambiziosi.
I Piani di agglomerato e il piano energetico cantonale si sono rivelati strumenti poco efficaci per combattere seriamente l’inquinamento atmosferico. 

In Ticino, le concentrazioni di polveri fini, ozono e ossidi di azoto, rimangono nettamente al disopra dei limiti federali, secondo i Verdi del Ticino ci troviamo di fronte a un importante problema sanitario. I decessi prematuri a causa dell’inquinamento atmosferico nel nostro cantone sono dell’ordine del centinaio all’anno. Il risanamento dell’aria va quindi portato a termine in tempi più celeri e deve diventare un obbiettivo prioritario dell’agenda politica.

Nonostante le condizioni viarie siano spesso caotiche e i valori limite d’inquinamento per diversi inquinanti siano spesso superati, i piani d’agglomerato sono purtroppo molto deludenti a livello di misure incisive di riduzione del traffico. Il confronto nazionale della ripartizione modale mostra, per gli agglomerati ticinesi, valori per il traffico individuale motorizzato (TIM) tra i più alti della Svizzera.

I piani d’agglomerato non presentano obiettivi vincolanti per modificare la ripartizione modale degli spostamenti verso il mezzo pubblico e la mobilità lenta, inoltre il potenziamento dei mezzi pubblici è troppo lento e lacunoso. Le misure virtuose, quando presenti (trasporto pubblico e mobilità lenta), rischiano addirittura di essere vanificate dall’agire contradditorio di molti comuni sia a livello di pianificazione territoriale che soprattutto a livello dell’offerta di parcheggi. Senza obiettivi vincolanti di riduzione del TIM, i piani d’agglomerato sono quindi strumenti poco incisivi per un’efficace lotta all’inquinamento atmosferico.

Anche il piano energetico cantonale è uno strumento troppo poco ambizioso sia livello di riduzione delle emissioni di CO2 che di efficienza energetica. La sostituzione delle fonti energetiche fossili, le misure di efficienza energetica e la transizione alla mobilità elettrica devono essere accelerate anche per raggiungere più velocemente il risanamento dell’aria.

Riguardo le misure specifiche messe in consultazione i Verdi del Ticino propongono durante le fasi di forte smog invernale di istituire un divieto all’uso di caminetti che non fungano da riscaldamento primario, di estendere a tutto l’anno il divieto di gare motoristiche, di ampliare significativamente la promozione della mobilità elettrica e di approfondire le possibilità diplomatiche per richiedere all’Italia maggiori sforzi di risanamento dell’aria il Lombardia. Crediamo sia necessario instituire l’obbligo dei piani di mobilità aziendale per tutte le imprese con più di 50 dipendenti, di disincentivare i motori diesel riportati alla ribalta da diversi scandali sulle emissioni taroccate e di prolungare per due ulteriori legislature il sostegno finanziario a favore dell’efficienza energetica.