14 giugno 2019: Donne in sciopero - Costituito il coordinamento cantonale

Bellinzona 14 gennaio 2019

 

Se le donne vogliono, tutto si ferma. Uno storico slogan che nel 1991 aveva racchiuso tutta la forza del primo sciopero nazionale delle donne, seguito in tutta la Svizzera da oltre mezzo milione di persone. Le donne torneranno a scioperare il prossimo 14 giugno 2019 per denunciare disparità, discriminazioni, abusi e rivendicare non solo la parità nei fatti, ma anche pieni diritti come persone.

Lo sciopero delle donne 2019 è stato lanciato in occasione dell’ultimo Congresso delle donne dell’Unione sindacale svizzera (gennaio del 2018) su proposta di una risoluzione del sindacato SSP/VPOD, votata all’unanimità dalle delegate.

Da allora in tutta la Svizzera si sono formati dei collettivi autonomi e dei gruppi di lavoro per dare voce alle istanze delle donne in diverse forme e in base a una grande pluralità di idee e sensibilità. Pluralità che costituisce la ricchezza di questo movimento che si sta avvicinando allo sciopero del 14 giugno 2019.

Sabato 12 gennaio in Ticino è stato costituito ufficialmente il coordinamento cantonale che si preoccuperà di organizzare la giornata di sciopero del 14 giugno. A questo appuntamento i soggetti, le associazioni, i sindacati e i partiti che vi hanno aderito, giungeranno con un loro proprio percorso di attività e proposte.

In occasione della costituzione del Coordinamento, è stata anche confermata l’adesione al manifesto programmatico in 19 punti, in cui si puntano i riflettori sulle ragioni per le quali le donne sciopereranno: a casa e sui luoghi di lavoro, in diverse forme e in diversi momenti. 19 punti che riguardano il lavoro, il lavoro non remunerato, il lavoro di cura, la previdenza sociale, il tempo di lavoro, il salario, la sessualità e l’identità sessuale, la libertà di autodeterminazione, il controllo del proprio corpo, la violenza, il sessismo, le discriminazioni, gli stereotipi, il diritto di asilo, l’oppressione della società patriarcale, l’omofobia.

In moltissime parti del mondo i movimenti femministi sono tornati sulla scena con un nuovo slancio e una nuova forza. In seguito allo scandalo # metoo, la parola delle donne si è liberata e l’altra metà del cielo è tornata in modo risoluto a occupare lo spazio pubblico. Anche in Svizzera le donne hanno alzato ancor di più la testa e la loro voce si fa sentire sempre più chiara. Perché anche in Svizzera le discriminazioni e le disuguaglianze sono pane quotidiano.

Lo scorso 22 settembre un’ampia alleanza di diverse organizzazioni è riuscita a mobilitare oltre 20 mila persone a Berna. Persone di diverse sensibilità, ma unanimi nel rivendicare l’uguaglianza dei diritti e il rispetto dei diritti ancorati nella Costituzione. Le donne continueranno ad occupare lo spazio pubblico in ogni occasione. Prima, durante e dopo il 14 giugno 2019.

Il Coordinamento cantonale è aperto a tutti anche alle persone non organizzate che desiderano prendere parte alle attività, al movimento di avvicinamento e allo sciopero vero e proprio. E’ possibile aderire al coordinamento cantonale in ogni momento annunciandosi a questo indirizzo: donneinsciopero@gmail.com

Il Coordinamento cantonale è in stretto contatto con il coordinamento nazionale per lo sciopero, nel frattempo è possibile informarsi sul sito dello sciopero: https://frauenstreik2019.ch

 

 

Attualmente hanno aderito al coordinamento cantonale (in ordine alfabetico): Collettivo Scintilla, Coordinamento donne della sinistra, Forum Alternativo,  GISO, Gruppo donne Unione sindacale svizzera sezione Ticino, Io l’8,  MPS, Partito socialista, POP, SEV, SSM, syndicom, UNIA,  USS Ticino e Moesa, Verdi del Ticino, VPOD