Assemblea cantonale: Il saluto di Pierre Zanchi

Benvenute e benvenuti. Un particolare grazie a tutte le persone che si sono candidate; questa è la vostra assemblea.

Ringrazio innanzitutto Francesca Machado; è grazie a lei se sono qui a darvi il benvenuto; senza di lei la Sezione Locarnese dei Verdi non sarebbe mai nata.

La politica e i politici non servono proprio a niente; io me ne allontano, non voglio averci a che fare, tanto non cambia niente, sono delusissima/o, fanno solo i loro intrallazzi.

Ma poi però pretendo; pretendo migliaia di cose. E quando le cose non funzionano è comunque sempre colpa dei politici.

Tutti sono molto bravi nel pretendere, ma siamo anche molto viziati e inconsapevoli dei privilegi di cui possiamo godere; sovente sulle spalle degli altri.

Pecchiamo solo un tantino di inadeguata formazione civica.

Moltissime persone non sanno o non vogliono sapere come funziona il nostro sistema democratico, atto a far funzionare la nostra società.

E siccome paghiamo le tasse pensiamo che tutto finisca lì; dunque, per ogni cosa, Comuni e Cantone ci devono pensare loro.

Irriconoscenti del benessere per alcuni versi gratuito, dato per scontato ed ereditato da chi in passato gli sforzi li ha fatti davvero, non ci rendiamo nemmeno più conto quanto l’attività politica sia fondamentale per gestire Comuni, Cantone e Stato.

È come se tutto ciò facesse parte di un altro mondo; allora sovente dico alle persone che incontro, e che si sentono talmente schifate da non andare nemmeno più a votare, che è grazie all’attività politica che si prendono decisioni affinché le vite di tutti abbiano un livello di benessere importante, purtroppo ritenuto normale.

Mi guardano incredule, pensierose, a volte con astio, subito pronte a vomitare di nuovo tutto il male delle loro vite sui politici.

Non si riconosce più il valore che hanno, ad esempio per la qualità di vita, le fognature che funzionano, il fatto che abbiamo sempre luce ed elettricità, acqua abbondante e pulita, strade agevoli e pulite, scuole e ospedali funzionanti e diverse sicurezze sociali. La gente non riesce nemmeno più a fare la relazione fra impegno civile, civico e politico e le ricchezze citate poco fa. Siamo generalmente privilegiati….ma restiamo incavolati o depressi. Quanto spreco di risorse per così poca felicità. Incredibile.

Viviamo virtualmente 2 o 3 ore al giorno tra FB, twiter, posta elettronica e TV e diciamo che non abbiamo 2 o 3 ore di tempo per settimana per occuparci del nostro quartiere, collaborando con le migliaia attività esistenti sul territorio per sviluppare e mantenere, dal vivo, sane e benefiche relazioni sociali a km zero; politica compresa.

Molte persone si illudono che le cose possano cambiare senza la politica e solo grazie ad altri tipi di azioni; io credo che tutte e due (azione politica, extrapolitica o impegno civile) siano importanti per il cambiamento; ma l’azione politica è fondamentale perché molti cambiamenti si dovranno tradurre a livello istituzionale, e questo è possibile grazie a chi si candida e verrà eletta/o.

Che la politica ci soddisfi o meno, sia lenta o veloce, in ritardo o anticipatrice degli eventi, dipende solo da noi tutti. Non votare, votare la lista senza intestazione o non sostenere candidati e movimenti come il nostro vuol dire delegare il nostro futuro a persone, sistemi, enti e imprese che stanno portandoci a un suicidio umano planetario. Per questo è importante, non solo elettoralmente parlando, votare soprattutto la scheda Verde.

Fra le molteplici sfide presenti e future una di quelle che ci attende (anche per chi non sarà eletta/o o non si è candidata/o), c’è quella di prepararci a sviluppare maggiore abbondanza grazie alla condivisione e a una perseverante resilienza.

La crescita felice esiste; promuoviamo azioni semplici che diano senso e valore a quanto facciamo e che non siano interpretate semplicemente in termini di costi da iscrivere o stralciare dai preventivi dei vari enti per il solo scopo di risparmi ad ogni costo fini a se stessi.

La crescita felice contempla aspetti e scelte che non si possono comprare ma sono indispensabili alla vita; aspetti che non possono iscriversi contabilmente da nessuna parte ma danno senso alle nostre vite arricchendole di felicità grazie a quel impegno che appassiona e fa bene all’anima.

Purtroppo è solo quando il cesso si intasa che ci rendiamo conto del valore di una fogna funzionante, è solo quando rimaniamo senz’acqua (io l’ho sperimentato per 10 giorni con la chiusura forzata dell’azienda), che scopriamo quanto valore abbia la sicurezza di un’erogazione idrica regolare, pulita, praticamente illimitata; o quanto vale la possibilità di arrivare in tempo all’ospedale grazie a una rete stradale funzionante e a un sistema sanitario che (per ora) non ti esclude ma ti cura.

Non sappiamo quanti candidate e candidati Verdi saranno elette/i (ma meglio se tante/i); l’importante è svolgere il nostro percorso in modo che l’attività politica da noi promossa sia indirizzata verso una crescita felice e stimoli altre persone nell’attivarsi anche in gruppi di quartieri e villaggi proponendo soluzioni creative; come quelle che ci fanno riscoprire aspetti quasi dimenticati del piacere di vivere, della forza e dei risultati incredibili come quelli ottenuti grazie al gruppo dei volontari per contrastare il fenomeno pericolosamente dilagante della zanzara tigre;

o del produrre eccellente cibo di prossimità per una mensa di 200 persone grazie a un campetto diventato produttivo e ricavato su un terreno comunale abbandonato, per niente idoneo all’agricoltura. Sono esperienze che hanno prodotto non solo cibo ma condivisione, saper fare e convivialità; e mostrato, nel contempo, che gli scarti vegetali di un comune possono diventare qualcosa che vale invece che un costo da smaltire a carico della collettività.

Tutto ciò fa si che le persone riprendano in mano la gestione del proprio territorio producendo anche più sicurezza e controllo sociale informale invece che spender soldi per la video sorveglianza; e che coltivando pezzetti di territorio abbandonati si possa contrastare il degrado ambientale e il littering. Anche queste sono efficaci azioni politiche.

Oggi coltivare un orto collettivo è un atto rivoluzionario e ribelle.

Dobbiamo saper ribellarci di più e far si che chi produce in modo etico e sano non debba più pagare certificazioni e marchi per farlo, mentre chi produce inquinando e a minor prezzo lascia grossissimi costi ambientali e sociali a carico dell’intera collettività. Come per i rifiuti, anche per l’economia dovrebbe valere la regola del “chi inquina, paga”. E l’obbligo di una riconversione totale delle emissioni di CO2 per tutte le attività umane non dovrebbe essere un tabù. Anche perché, e cito la mia azienda, il costo della riconversione volontaria del CO2 è nettamente inferiore al costo delle varie certificazioni e marchi bio. Assurdo, non trovate? È ora anche di cambiare rotta sulle regolamentazioni; i costi per protocolli, leggi e regolamenti in Svizzera costano ogni anno qualcosa come 10 miliardi di CHF; un sacco di soldi che potremmo investire diversamente.

Gli eletti Verdi, saranno le candele che producono quelle scintille indispensabili ad avviare e far muovere la macchina del cambiamento nella giusta direzione; senza candele questa macchina poco ecologica rimane ferma….o al massimo continua a scivolare per inerzia verso il baratro dell’auto-distruzione.

Come Verdi siamo qui anche per ricordare che è forse lodevole ma inutile per un politico alzarsi presto per andare a lavorare, se nel contempo, oltre ad essersi alzato fisicamente, non si è ancora svegliato in tempo sulle cose importanti da fare.

Per concludere faccio dono, ad ogni candidata/o presente oggi, una candela. Accendetela nei momenti in cui vi mancherà la luce interiore per continuare il grosso impegno non solo politico o per trovare la giusta via nei momenti bui. I raggi di una candela possono arrivare molto lontano.

Ah!…le candele non sono fatte di paraffina…e il contenitore di alluminio è riciclabile.

Mentre i pomodori bio secchi ticinesi Bio sono eventualmente da assaporare nel caso in cui non trovaste l’impegno politico abbastanza gustoso o sostanzioso.

Auguri a tutte/i noi e buon lavoro. Grazie per avermi ascoltato.

Pierluigi Zanchi, Locarno, Teatro Paravento, assemblea straordinaria I Verdi, del 19 gennaio 2019