Comunicato stampa del comitato ticinese contro la RFFA
/Oggi, 17 gennaio, verranno consegnate alla Cancelleria federale oltre 55’000 firme a sostegno del referendum contro la RFFA. Di questa circa 4’000 sono state raccolte in Ticino dalle forze che hanno aderito al comitato ticinese.
Si tratta di un ottimo risultato, per nulla scontato, dato che la coalizione che sostiene la Legge sulla revisione fiscale e sul finanziamento dell’AVS (RFFA) è infatti assai ampia e conta tra le maggiori forze politiche del paese: dal Partito Socialista Svizzero (PSS) a tutte le organizzazioni di datori di lavoro (economiesuisse, USAM, ecc.) senza dimenticare il Consiglio federale in corpore, guidato da Ueli Maurer, dell’UDC.
Il fatto che il numero di firme richieste sia stato raggiunto, certo con impegno, ma senza eccessive difficoltà, rappresenta senza dubbio un successo. La RFFA non viene da molto lontano: essa è la sorella gemella di quella Riforma delle imprese III, bocciata in votazione popolare nel febbraio 2017.
L’obiettivo della coalizione nazionale che ha condotto questa campagna di raccolta firme (alla quale aderisce anche il comitato ticinese) è quello di sconfiggere questo nuovo progetto di dumping fiscale nel corso della votazione popolare già fissata per il 19 maggio. In sostanza la RFFA mira a sostituire lo status fiscale speciale di cui godono molte società transnazionali - un regime non più tollerato a livello internazionale - con nuove nicchie che consentano alle società di esentare una parte considerevole dei loro profitti dall'imposta.
Qui allegato, come contributo informative del comitato ticinese, trovate un piccolo documento che fornisce utili informazioni sui punti principali della discussione e della campagna che ci porterà alla votazione del prossimo mese di maggio.