Agire locale contro il riscaldamento climatico globale
/Per oltre 700'000 anni ciclicamente la temperatura media del nostro unico pianeta ha avuto delle grandi fluttuazioni, con periodi di surriscaldamento che si sono alternati a glaciazioni. Le concentrazioni di gas a effetto serra, che tendono a surriscaldare l’atmosfera, hanno seguito le stesse fluttuazioni con un certo anticipo su quelle delle temperature. Purtroppo a partire dalla fine del 1900 a causa delle attività umane le concentrazioni di anidride carbonica (CO2) hanno cominciato a salire nettamente al di sopra del livello massimo delle fluttuazioni finora conosciute e i mari e le foreste non riescono più ad assorbirne l’eccesso. Conseguenze: la temperatura del pianeta sta aumentando in modo preoccupante, così come gli eventi estremi (siccità, inondazioni, tornado).
A questo punto ci consideriamo fritti (letteralmente ...) e lasciamo andare le cose come vanno, senza cambiare nulla alle nostre abitudini, al sistema economico imperante e alla politica? In situazioni ambientali difficili l’Homo sapiens finora è stato capace di reagire. Anche oggi dobbiamo farlo, ma in modo consapevole e attivo mettendo in atto tutto quanto tecnicamente è possibile per invertire la tendenza al riscaldamento climatico. I rappresentanti delle nazioni e le organizzazioni internazionali ha un ruolo importantissimo da svolgere, ma lo abbiamo anche noi, semplici cittadini. Santa Madre Teresa diceva che “quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno”.
In pratica come possiamo agire contro il riscaldamento globale, magari stimolati da numerosi slogan sentiti e letti in questa campagna elettorale per le Cantonali 2019 (“c’è da fare”, “se vuoi puoi”, “facciamolo”, “ci stanno rubando il nostro futuro”, “il coraggio di cambiare”)? La lista sarebbe lunga, ecco qualche esempio. Evitare, appena possibile, di mettersi al volante dell’automobile e inforcare l’e-bike o scaricare sul cellulare un biglietto FFS per spostarsi con il treno. Limitare gli spostamenti in aereo per le vacanze. D’inverno scaldare meno le case, tanto i pullover non ci mancano.
Evitare le stoviglie monouso e gli imballaggi di plastica, prodotti a partire dal petrolio e per lo più gettati nei rifiuti per essere bruciati nell’inceneritore di Giubiasco. Mangiare meno carne e diventare almeno un po’ vegetariani. Chiedere ai comuni di aumentare il verde in mezzo all’abitato (le piante assorbono il CO2 e nei periodi di canicola mantengono più freschi i nostri paesi). Dare la preferenza a sistemi di riscaldamento ad energie rinnovabili (termopompe, energia solare termica, centrali a cippato di legna) rispetto a quelli che funzionano con gas e olio combustibile.
Rolando Bardelli, candidato al Gran Consiglio per i Verdi del Ticino