Rispetto dei diritti a colpi di WiFi?

Bisogna optare per lo sciopero della fame affinché si possa attirare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle autorità per reclamare i diritti fondamentali che spettano a ogni essere umano? Ebbene la violazione dei diritti, come quello all’abitazione per esempio, non è accettabile. I Verdi del Ticino chiedono al governo ticinese di rivalutare le strategie e le modalità della presa a carico di donne, uomini e bambini che per ragioni spesso molto dolorose e gravi intraprendono un viaggio al limite della sopravvivenza per garantirsi un futuro.

Il bunker di Camorino, già sotto osservazione per le scadenti condizioni igieniche-sanitarie, la scarsa areazione e ancor più per la sua funzione di buco-nero-(in)abitabile, non ospita asilanti, bensì esseri umani; questa è la doverosa premessa da fare prima di intavolare qualsivoglia discussione in merito.

La decisione della scorsa settimana del governo ticinese di privare la residenza dalle 9h00 alle 18h00 agli abitanti del centro, senza proporre una valida alternativa per passare la giornata, è da ritenersi profondamente inaccettabile. Se vivere in un buco sottoterra non è una punizione sufficiente per aver cercato fortuna, privarli di un luogo dove passare le giornate (specialmente le giornate canicolari) oltrepassa ogni limite. Questo si aggiunge alle denunce che i residenti hanno sporto nei confronti dello staff della Croce Rossa, per minacce, comportamento ostruttivo nella risoluzione dei problemi degli ospiti e scarsa collaborazione.

Ricordiamo che è di qualche mese fa la storia di un gravissimo caso di maltrattamento occorso durante un espatrio forzato. Rimpatrio che coinvolgeva donne e bambini prelevati dalla loro abitazione nel cuore della notte. Non è inoltre da dimenticare il caso Argo1, che ha dimostrato il disinteresse delle autorità per la questione migranti e che ha portato alla luce le procedure di controllo adottate dai vigilanti e le precarie condizioni di vita degli asilanti. Se ne è discusso a lungo, sono saltare teste, ma non ha fatto mettere in discussione le modalità di gestione di quest’importante questione.

Anche alla luce della deprimente risposta del DSS alla questione di Camorino, dove ci si è limitati ad introdurre una WiFi e un televisore, riteniamo che sia urgente che il governo riveda, per quanto è in suo potere, il sistema d’accoglienza dei richiedenti l’asilo, affinché sia garantito loro un soggiorno dignitoso nel rispetto dei diritti umani.