L’estremismo liberista è una minaccia per l’umanità

Dobbiamo farci l’abitudine, capiterà sempre più spesso. Per screditare quei partiti o movimenti che come i Verdi hanno il vento in poppa, data la preoccupazione crescente nella popolazione per i cambiamenti climatici, sulla stampa leggeremo di tutto. Nell’articolo pubblicato il 14 luglio sul CdT, il nostro (poco) “libero pensatore” ci ricasca. Ripropone un’accozzaglia incoerente di spunti contro gli ecologisti e l’ecologia, materia che definisce complessa, di cui dice di non capire nulla, ma che si ostina a strumentalizzare a fini politici. Ad esempio egli sostiene falsamente che la scienza è divisa sulle responsabilità dell’essere umano nei confronti dei cambiamenti climatici tanto che “la nostra generale ignoranza fa sì che le nostre reazioni diventino altamente emotive con contrapposti atti di fede”. Di certo, diffondere opinioni ascientifiche non contribuisce a superare la generale ignoranza e a chiarire un problema complesso.

Ad affermare che “la rincorsa alla costante crescita economica è arrivata già oltre i limiti del tollerabile”, non sono solo i Verdi. Nel rapporto del Consiglio federale, Ambiente Svizzera 2018, è scritto che: “A livello mondiale, l’uso di risorse naturali per la produzione e i consumi supera il livello ecosostenibile. I limiti del pianeta per le perdite di biodiversità, i cambiamenti climatici, le eccedenze di azoto e di fosforo e la deforestazione sono già stati superati. Se tutti i Paesi consumassero la stessa quantità di risorse della Svizzera, il rischio di gravi conseguenze sarebbe nettamente più elevato. “ Per il nostro “libero pensatore” la soluzione ai cambiamenti climatici sarebbe “un atteggiamento di giusta ed attiva preoccupazione, specie per evitare ingiustificati ed evitabili comportamenti inquinanti, astenendosi però dall’imporre inefficienti e pertanto inutili sacrifici al fortunatamente elevato tenore di vita che la nostra società ha raggiunto”.  Ma come è possibile che egli pensi di proporre soluzioni ad un problema che dice di non comprendere?

Gli scienziati, non gli ecologisti, ci dicono che non abbiamo più tempo: dobbiamo abbandonare al più presto le energie fossili. A minacciare l’elevato tenore di vita della nostra società, non sono le proposte dei Verdi ma l’inazione di un liberismo estremista: i cambiamenti climatici causati dalle emissioni antropiche di gas serra, la distruzione del capitale naturale della Terra (biodiversità e risorse rinnovabili) e la contaminazione dell’ambiente con scarti organici eccessivi e sostanze inquinanti comprometteranno il benessere delle generazioni future. La gravità delle situazione ambientale non è percepita correttamente in Svizzera, perché consumiamo prevalentemente beni d’importazione, la cui produzione determina pressioni ambientali (inquinamento, consumo di risorse, …) non da noi ma all’estero (per il 73% nel 2015 secondo UFAM 2018).

Questo sviluppo insostenibile, allo stesso modo del debito pubblico eccessivo, scarica sulle generazioni future il costo della “crescita” attuale: esse non disporranno delle risorse naturali che avremo consumato o portato all’estinzione. I Verdi intedono ripristinare l’equilibrio biologico, al fine di garantire alle generazioni future un maggior benessere e una minore disuguaglianza di ricchezza. Per farlo si alleeranno con tutte le forze politiche che hanno compreso la gravità del problema ambientale e sociale.