Politica nazionale - I Verdi svizzeri
Il gruppo parlamentare dei Verdi svizzeri conta 33 membri – 28 consiglieri nazionali e 5 consiglieri agli Stati. È presieduto da Balthasar Glättli, consigliere nazionale di Zurigo. A rappresentare il Ticino abbiamo Greta Gysin, 1983, prima consigliera nazionale Verde.
Qui trovate l'elenco dei membri del gruppo alle camere federali.
I Verdi del Ticino sono rappresentati in seno al Vorstand dei Verdi svizzeri da Jessica Bottinelli e partecipano alle Assemblee dei delegati cantonali con 7 delegati.
I VERDI sono convinti che il principio più fondamentale nella lotta contro il terrorismo sia la protezione incondizionata dei diritti fondamentali e umani e la salvaguardia dello stato di diritto.
I cinque anni più caldi di sempre, dall’inizio delle misurazioni 150 anni fa, sono stati dopo il 2010. La temperatura media in Svizzera rispetto all’epoca preindustriale è aumentata di 2°C, un incremento doppio rispetto a quello medio globale. È quanto emerge da un nuovo studio di MeteoSvizzera fatto in collaborazione con l’Ufficio federale dell’ambiente (“I cambiamenti climatici in Svizzera “, reperibile online).
Le molestie sessuali e le aggressioni sulle donne sul posto di lavoro sono inaccettabili! Eppure è una realtà ancora troppo presente, anche all'interno del servizio pubblico. Attraverso la voce di alcuni dei suoi rappresentanti eletti, i Verdi chiedono alla Confederazione di intervenire per porvi fine.
I Verdi del Ticino esprimono delusione per i risultati delle votazioni che vedono le due iniziative respinte a livello federale, ma soddisfazione per il voto del Ticino che accetta l'iniziativa « multinazionali responsabili » con ben il 54% dei consensi mentre, con oltre il 43% dei voti è a favore dell’iniziativa «contro il commercio bellico». La società civile si è mobilitata e non si fermerà.
La revisione della legge anti-terrorismo, approvata questo 25 settembre, prevede un ampliamento delle misure della lotta e della prevenzione al terrorismo.
è l'Iniziativa per il divieto di finanziare i produttori di materiale bellico. Per questa ragione i Verdi del Ticino invitano la popolazione a sostenere l’iniziativa il 29 novembre.
L’intento è di spingere il Governo federale ad aggiornare la legge vigente introducendo la mancanza di consenso come base per i reati contro l’integrità sessuale, come richiesto dalla Convenzione di Istanbul sottoscritta dalla Svizzera nel 2018.
I Verdi del Ticino sostengono chiaramente l’iniziativa in votazione il prossimo 29 novembre che vuole dare la possibilità alle comunità vulnerabili che hanno subito un danno da parte di una multinazionale con sede sul nostro territorio, di avere giustizia in Svizzera.
Se si chiedesse a qualsiasi persona di riporre parte del suo stipendio o dei suoi risparmi in un fondo globale per sponsorizzare la fabbricazione di armi, munizioni e altro materiale appositamente studiato per ammazzare quanta più gente possibile, con ogni probabilità risponderebbe di no.
Il 29 novembre l’iniziativa contro i commerci bellici verrà sottoposta a voto popolare. Nel Canton Ticino è stato fondato un comitato trasversale a sostegno del SÌ. L’iniziativa è ritenuta facilmente attuabile e necessaria per porre fine agli investimenti nei produttori internazionali di materiale bellico. La Chiesa Evangelica Riformata nel Ticino, diversi partiti, così come il movimento Sciopero per il clima, il SISA e il Gruppo per una Svizzera senza Esercito fanno parte del comitato.
Il prossimo 29 novembre le Giovani Verdi del Ticino esprimeranno un SÌ convinto a entrambe le iniziative in votazione, in nome dell’inderogabile rispetto dei diritti umani e dell’ambiente.
Le Giovani Verdi del Ticino prendono atto con sconcerto della volontà annunciata da alcune sezioni del movimento Sciopero per il Clima, da PC, Gioventù Comunista e MPS di promuovere un referendum contro la nuova legge sul CO2.
Grande soddisfazione dei Verdi del Ticino per la bocciatura della legge sulla caccia e per la riuscita del congedo paternità, per il rifiuto dell'iniziativa dell’UDC, ma comprensione per il successo del Sì in Ticino dove è giunta l'ora di intervenire con maggiori controlli e misure più incisive per il mercato ticinese del lavoro. Anche il rifiuto delle deduzioni fiscali per i figli delle famiglie ricche non faranno mancare risorse importati allo Stato. Delusione invece per l'accettazione dei nuovi inutili e lussuosi aerei da combattimento, anche se di misura.
L’iniziativa porterebbe all’isolazionismo, toglierebbe la protezione delle lavoratrici e dei lavoratori introdotte grazie alle misure di accompagnamento, creerebbe ulteriore dumping salariale e porterebbe danno anche al settore della ricerca e della formazione.
La sanità e la salute della popolazione sono temi fondamentali e, specialmente in questo periodo di emergenza, estremamente ricorrenti.