San Gottardo, tutto un grande inganno

Sono bastati tre giorni per smascherare i sostenitori del raddoppio del San Gottardo e far luce sulle loro vere intenzioni: sabotare la politica di trasferimento del traffico pesante dalla strada alla ferrovia e svuotare di senso l'articolo costituzionale sulla protezione della Alpi. Senza il minimo pudore ieri al Consiglio nazionale hanno approvato un postulato del gruppo PLR che chiede di cancellare il limite massimo di 650'000 mezzi pesanti l'anno attraverso le Alpi iscritto nella legge sul trasferimento. Il testo è stato approvato con 91 voti contro 90 grazie anche al voto di deputati ticinesi: Marco Chiesa (UDC) ha votato a favore mentre CassisMerlini, Pantani, Quadri si sono astenuti lasciando il campo libero a chi vuol fare del San Gottardo un asse di transito per TIR europei. 

La popolazione già non credeva alle vane promesse di mantenere una sola corsia di marcia per galleria, ma ora è chiaro che non esiste nemmeno la tanto declamata volontà di trasferire i TIR su ferrovia. 

Noi questi dubbi li avevamo già espressi nel nostro appello, firmato da centinaia di persone. L'articolo 32 dell'Accordo sul traffico terrestre fra Svizzera e Unione europea vieta espressamente "l'introduzione di restrizioni quantitative unilaterali", ogni forma di "discriminazione, diretta o indiretta, in base alla nazionalità del trasportatore, al luogo di immatricolazione del veicolo o all'origine e/o alla destinazione del trasporto" e garantisce la "libera scelta del modo di trasporto". Significa che non sarà  possibile in alcun modo limitare il numero di veicoli pesanti che traversano il San Gottardo (e il Ticino) né obbligare il traffico merci di transito a scegliere la ferrovia. L'Ue si è già categoricamente rifiutata di intavolare trattative sulla borsa dei transiti alpini o su ogni altra misura di limitazione, quali altre opzioni restano alle autorità svizzere? 

Non certo il sistema del contagocce che è stato introdotto per motivi di sicurezza, non come restrizione quantitativa. Anche tenendo conto del divieto di circolazione notturna, permetterebbe comunque il passaggio di ben 5000 autocarri al giorno, cioè il 66% in più di quanti transitano oggi con una sola galleria. 

Inutile anche illudersi che in futuro i veicoli saranno sempre meno inquinati visto che l’Europarlamento ha più che raddoppiato le soglie massime delle emissioni consentite per i veicoli. Già dall'anno prossimo le auto potranno inquinare il 110% in più  e entro il 2020, quando inizieranno gli scavi per il secondo tubo, potranno inquinare oltre il doppio rispetto ad ora. Già ora il traffico pesante è responsabile del 40% dell'inquinamento lungo la A2 e causa scosti sanitari per le sole PM10 di 60 milioni di franchi l'anno in Ticino, pari a oltre 400 franchi a persona. Per il nostro cantone un aumento dei traffico pesante si tradurrà in un disastro ambientale e un salasso per la collettività. 


Le vaghe promesse della consigliere federale Doris Leuthard o le assicurazione del Consiglio di Stato di impegnarsi a favore della politica di trasferimento non ci bastano più. La percentuale di merce trasportata su ferrovia al San Gottardo dal 1994, data dell'approvazione in votazione popolare l’Iniziativa delle Alpi, è diminuita invece di aumentare passando dal 74% al 67% anche con una sola galleria, figuriamoci cosa potrà succedere con due. 

Alle tante belle dichiarazioni della campagna di votazione ormai non crede più nessuno: adesso le autorità devono assumersi le loro responsabilità e dimostrare alla popolazione che non hanno mentito dicendo concretamente come intendono attuare il trasferimento del traffico merci e rispettare la protezione delle Alpi