Prima i nostri? Anche a livello energetico!
/Non passa giorno che su qualche portale ticinese si riportino notizie legate a situazioni di dumping salariale, precariato, condizioni del mondo del lavoro che si deteriorano. Ieri sono stati resi noti i nuovi tristi record di persone in assistenza del nostro cantone.
La strategia energetica 2050 propone un pacchetto di misure volte a ridurre il consumo di energia, aumentare l’efficienza energetica e promuovere le energie rinnovabili. Puntare maggiormente sulle energie rinnovabili ci permette di assicurarci tutta una serie di importanti investimenti a casa nostra e la creazione di posti di lavoro unita a un nuovo flusso di capitali che rimarranno in Svizzera invece di andare all’estero. “Prima i nostri” deve valere anche a livello energetico, privilegiando gli investimenti in patria e abbandonando la dipendenza dall’estero.
Il Ticino è definito la “Sonnestube” della Svizzera dai nostri connazionali d’oltre Gottardo. Perché non mettere maggiormente a profitto questo nostro importantissimo potenziale?
Il mercato energetico sta cambiando e noi non possiamo rimanere a guardare senza mettere in atto anche noi delle strategie che guardano con fiducia al futuro. Decidere di puntare sul rinnovabile significa anche cambiare il flusso d’investimenti e riorientarli, l’economia e la ricerca hanno bisogno di questi importanti segnali!
Concretamente chi si oppone a questa strategia? Solo l’UDC, perché tutti i partiti in Parlamento hanno collaborato alla stesura di un documento equilibrato e condivisibile. Invito quindi i ticinesi a non credere alla propaganda della paura. Non dimentichiamoci che uno dei maggiori finanziatori del partito e della campagna è Albert Rösti che, quale casualità, è anche presidente di SwissOil (Lobby Svizzera dell’olio combustibile e prodotti petroliferi). La strategia è pensata per essere applicata in maniera progressiva e bilanciata, niente docce fredde e shock al budget delle famiglie.
In conclusione il 21 maggio abbiamo la possibilità di mandare un segnale, di dire "noi vogliamo cambiare". Il futuro energetico del nostro paese non é in pericolo, alternative concrete e attuabili a costi ragionevoli esistono e i fatti sono lì a dimostrarlo.
Il 21 maggio un SI convinto nell'urna, un sì per il cambiamento, un sì per un futuro che sia illuminato di sole, rinfrescato dal vento e bagnato dall'idroelettrico.
Jessica Bottinelli
Co-cordinatrice dei Verdi del Ticino