Siamo giovani ma guardiamo la tele, ascoltiamo la radio e vogliamo continuare così!
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Anche i giovani ticinesi, con un gruppo interpartitico composto da Giovani Verdi, GISO, Generazione Giovani e GLRT, si schierano contro l’iniziativa No Billag.
Nonostante si accusino i giovani di non fruire più di contenuti televisivi, le sezioni giovanili di diversi partiti politici hanno deciso di schierarsi contro l’iniziativa “No Billag”. Certo, la fruizione della televisione non è più quella di una volta, complice il progresso digitale. Ma radio e televisione stanno investendo risorse e competenze per adattarsi al cambiamento tecnologico offrendo già oggi contenuti di successo e qualità in rete. Contributi comunque spesso alla base dell’informazione giovanile e che esulano dalle logiche dello share televisivo.
L’accettazione di questa iniziativa avrebbe gravi conseguenze sul panorama giornalistico ticinese, poiché eliminerebbe una fonte d’informazione competente, indipendente e soprattutto legata al territorio ticinese e svizzero. Senza canone, metteremmo inoltre in serio pericolo altre tre importanti radio e televisioni private e questo nella sola Svizzera italiana. Questo scenario privo di una pluralità d’informazione adeguata, rappresenterebbe una grave perdita per l’accrescimento personale di tutti i giovani italofoni, ed influirebbe sull’opportunità di formarsi opinioni, sul senso di appartenenza alla cultura ticinese e nazionale e sul controllo democratico della società.
In ambito sociale le conseguenze sarebbero devastanti. La chiusura della RSI ed il ridimensionamento di molte emittenti private, porterebbero all’eliminazione di molti posti di lavoro, spesso in campi estremamente specifici. Romperebbero inoltre un legame assodato con le nostre scuole superiori (come il CISA) e università (facoltà di scienze della comunicazione, USI) obbligando i nostri studenti, i lavoratori del futuro, a dover emigrare per trovare un impiego nella formazione desiderata.
Infine ricordiamo che con il canone non si sostengono soltanto le televisioni e le radio, ma anche importanti manifestazioni culturali come il Festival del film di Locarno o Palco ai Giovani, oltre che giovani artisti svizzeri come Sebalter, i Make Plain o Andrea Bignasca, ambasciatori della musica svizzero-italiana in tutto il paese.
Contenuti di qualità, informazione libera e neutrale, sostegno ai giovani, agli apprendisti e ai lavoratori, responsabilità sociale e un’azienda profondamente legata al nostro territorio sono un grande valore aggiunto per il nostro cantone. Non possiamo permetterci di perderli con un colpo di ghigliottina come proposto da No Billag e voteremo dunque NO a questa iniziativa esagerata e profondamente ingiusta.