Buttare i soldi dalla finestra? No Grazie, facciamo referendum!
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I Verdi lanciano il referendum cantonale contro i 65 milioni destinati al Semisvincolo di Bellinzona. Un’opera vecchia, superata e poco efficace e che non porterà alcun beneficio in termini di mobilità a nessuno in tutto il Cantone.
I problemi di traffico e il conseguente peggioramento costante della qualità dell’aria stanno sempre più interessando tutto il cantone, con ingorghi sempre più frequenti anche nel Sopraceneri. La politica si trova di fronte ad un bivio: risolvere la questione con vecchie proposte o attuare vere soluzioni alternative come nelle altre città Svizzere?
I Verdi del Ticino si oppongono al famigerato semisvincolo di Bellinzona, che porterà le automobili direttamente dall’autostrada al centro cittadino, senza peraltro prevedere un posteggio di scambio intermodale. Una soluzione vecchia, già vista e che ha già dimostrato tutti i suoi limiti. Sposterà i problemi di mobilità e vanificherà qualsiasi sforzo di cambiare la mobilità individuale e favorire il trasporto pubblico, o meglio ancora, la mobilità dolce.
A partire dal 2020 la mobilità per raggiungere la Capitale sarà inoltre radicalmente diversa. Con l'apertura della galleria di base del Monte Ceneri il tragitto Lugano-Bellinzona avverrà in soli 12 minuti di treno. Un moderno e funzionale nodo intermodale collegherà inoltre la stazione con i quartieri della Città. Nei prossimi anni, alcune nuove fermate sulla rete TILO (in particolare quella in Piazza Indipendenza) permetteranno l'utilizzo della rete ferroviaria come metropolitana a cielo aperto. Perché dunque investire per una mobilità sostenibile e poi buttare 65 milioni per vecchie proposte senza benefici?
Per queste ragioni I Verdi del Ticino hanno deciso di lanciare un referendum cantonale contro questi 65 milioni spesi con troppa fretta e noncuranza per una proposta affatto lungimirante.
Il Ticino vuole un cambiamento vero e non gli errori del passato.