No allo spostamento del traffico - No al semisvincolo
/Si è svolta oggi a Bellinzona, la conferenza stampa del gruppo politico a sostegno del referendum cantonale sul semisvincolo di Bellinzona. Ne fanno parte I Verdi del Ticino, il Partito socialista, il partito comunista e l’MPS.
Ronnie David (co-coordinatore dei Verdi) ha sottolineato come a sei anni di distanza della votazione sul credito di progettazione è assolutamente importante sottoporre al popolo i 65 milioni del credito di costruzione, perché la votazione del 2012 fu viziata, come evidenziato da una sentenza del tribunale federale, da finanziamenti pubblici occulti ingenti a favore del semisvincolo. Ma non solo, in 6 anni il problema del traffico in Ticino non ha fatto che aumentare così come il tempo medio passato in coda dagli automobilisti. Servono quindi soluzioni globali al problema e non un semplice spostamento dello stesso da un quartiere all’altro della Città.
Gli ha fatto eco Carlo Lepori (deputato in Gran consiglio PS) che ha sottolineato quanto si tratti di un’opera vetusta che intende portare il traffico motorizzato all’interno di un centro cittadino. Secondo Lepori è giunto il momento di riorientarsi verso una politica della mobilità incentrata sui mezzi pubblici e su opere per migliorare i tragitti casa-stazione, in una dinamica intermodale.
A rappresentare I Verdi del Bellinzonese era presente Marco Noi che ha messo in evidenza la schizofrenia di una Città che vorrebbe puntare sulla qualità di vita e poi fa di tutto per sostenere opere di mobilità come questa. Una scelta che sbilancia le risorse finanziarie verso il potenziamento della rete stradale a scapito degli investimenti, come la nuova stazione Tilo in piazza Indipendenza che rappresenterebbe una risposta concreta ai problemi di traffico della Città.
Alessandro Lucchini (vicesegretario del partito comunista) ha portato il sostegno del suo partito ed evidenziato come il 50% degli spostamenti che intasano la Città siano relativi al traffico interno all’agglomerato e pertanto il semisvincolo non rappresenterebbe una soluzione duratura per ridurre il traffico a Guibiasco. Lo stesso vanificherebbe gli sforzi fatti per incentivare altre forme di mobilità maggiormente sostenibili. Importante a suo avviso cambiare la cultura soprattutto per quanto riguarda i giovani.
Il comitato referendario ha ora tempo 45 giorni per raccogliere le 7'000 firme necessarie per portare la popolazione ticinese alle urne.