Non solo estati roventi e inverni brulli…il cambiamento climatico e i suoi effetti in Ticino

La mancanza di effetti tangibili nel nostro bel Ticino ha contribuito a lungo alla cecità nei confronti del cambiamento climatico, anche se fenomeno noto e comprovato fin dal 1988, e anzi previsto dal saggio Arrhenius già alla fine del 19esimo secolo. Ora non ci sono proprio più scuse. Le estati roventi e gli inverni senza neve, sono testimoni che gli effetti del surriscaldamento dell’atmosfera, sotto l’influsso di miliardi di molecole di gas serra emesse dalle nostre auto, aerei, caminetti e bruciatori, sono arrivati fin qui.

Le conseguenze hanno portata molto più ampia del dover sopportare qualche grado di troppo in estate o inventarsi altri sport da praticare in inverno. Lo scioglimento dei ghiacciai e l’accelerazione del ciclo idrologico avranno effetti importanti sull’approvvigionamento idrico. Il rischio di incendi nei boschi, come quelli che abbiamo visto svilupparsi nel locarnese ancora quest’inverno, aumenterà a causa di periodi di siccità sempre più lunghi e frequenti, e così anche il rischio legato a frane e colate detritiche, dovuto alla destabilizzazione del suolo in seguito allo scioglimento del permafrost. Si riscontreranno inoltre effetti negativi sulla biodiversità, minacciata dalla sparizione di habitat legati a basse temperature e all’instaurarsi di specie alloctone ad alto potere invasivo. Il cambiamento climatico è una realtà anche nel nostro piccolo Ticino, rendiamocene conto e agiamo insieme, ora!

Cristina Gardenghi, studentessa in ingegneria ambientale ETHZ, candidata GC Verdi del Ticino