Qualità dell'aria: un problema da gestire in maniera più seria

I Verdi del Ticino sono molto preoccupati della qualità dell’aria in Ticino e chiedono misure urgenti e strutturali più incisive. L’attuale ondata di canicola, accompagnata da valori di ozono molto elevati e quindi dannosi per la salute, i più alti della Svizzera, dimostra la necessità di agire. Una strategia cantonale seria non può fondarsi principalmente sulla speranza che le situazioni meteorologiche diluenti tolgano le castagne dal fuoco al Governo. Le proposte sono state inviate in copia al Consiglio di Stato nella speranza che verranno prese seriamente in considerazione.

I Verdi del Ticino esprimono nuovamente la loro grande preoccupazione per la situazione della qualità dell’aria in Ticino. Il rapporto annuale pubblicato recentemente dal Dipartimento del Territorio mostra infatti una situazione che nel 2018 è ancora stata critica in particolare per quanto riguarda l’ozono: nel 2018 in Ticino sono state contate ben 606 ore di superamento del limite federale in Ticino con picchi massimi vicini al doppio del valore limite. Pur non essendoci state delle situazioni prolungate di smog invernale, anche le concentrazioni di polveri sottili hanno superato leggermente i limiti nel Mendrisiotto, soprattutto se si considera la parte più sottile (PM2.5), quella più pericolosa. Le attuali temperature canicolari hanno nuovamente fatto esplodere i valori di ozono (con picchi vicini a 300 microgrammi/metrocubo ovvero 2.5 volte il limite,) mostrandoci lo scenario probabile futuro in un contesto di clima che cambia, se non verranno presi dei seri provvedimenti.

Appare ormai evidente che i limiti di emissioni fissati dall’ordinanza federale contro l’inquinamento atmosferico (Oiat) in Ticino possano essere rispettati o leggermente superati solamente in prolungate situazioni meteorologiche diluenti, ovvero in presenza di vento da nord o pioggia frequente durante l’inverno oppure con estati poco calde e piovose. Una seria politica di risanamento dell’aria non può fondare il suo principio d’azione sulla speranza che si verifichino tali condizioni. I Verdi del Ticino ritengono inoltre fuorviante che il Consiglio di Stato, a fronte di limiti per ozono e polveri sottili (ma anche localmente ossidi di azoto) superati, insista nel comunicare  principalmente i miglioramenti della qualità dell’aria osservati negli ultimi decenni, grazie in particolare a misure di natura tecnica, invece di mettere l’accento sui superamenti ancora importanti dei limiti. Fintanto che i limiti non sono rispettati vi sarà in Ticino un problema di salute pubblica. I Verdi ricordano che sulla base di studi nazionali, in Ticino (dove si vive in condizioni di inquinamento più elevato che nel resto della Svizzera) si stimano ad oltre un centinaio le morti premature dovute all’inquinamento atmosferico.

Anche alla luce dell’attuale periodo canicolare I Verdi del Ticino chiedono l’estensione della riduzione dei limiti di velocità a 80 km/h a tutto il Cantone (specie nel Bellinzonese e Locarnese, zone anch’esse toccate da superamenti dei limiti di ozono), il divieto di circolazione per veicoli particolarmente inquinanti, la limitazione delle attività industriali molto inquinanti e mezzi pubblici gratuiti (il Lussemburgo  lo fa già tutto l’anno), misure da attuare nel caso di episodi di forte inquinamento da ozono e di forte smog invernale. Altri paesi già lo fanno, come ad esempio la Germania, dove in città dove è stato superato il limite di inquinamento sono stati introdotti divieti di circolazione per veicoli particolarmente inquinanti.

Inoltre I Verdi ritengono fondamentale pianificare da subito ed implementare al più presto possibile misure incisive di natura strutturale per risolvere il problema alla radice. Queste misure sono necessarie anche per contribuire alla mitigazione dei mutamenti climatici (zero emissioni di CO2 entro il 2050), altro obiettivo fondamentale ed urgente per evitare conseguenze ingestibili per l’umanità. Le temperature da record di questi giorni già fanno presagire il tipo di estati che il Ticino avrà se non si farà nulla a livello globale. In particolare i Verdi chiedono un piano d’azione articolato sull’arco di almeno 10 anni per realizzare le seguenti misure:

·         Raddoppio delle spese correnti per i mezzi pubblici in Ticino e miglioramento dell’offerta (frequenze e capacità).

·         Introduzione di piani di mobilità aziendale obbligatori per tutte le aziende con più di 50 impiegati.

·         Introduzione nei piani di agglomerato di Bellinzona, Locarno, Lugano, Mendrisio/Chiasso di obiettivi vincolanti di trasferimento dal mezzo motorizzato privato a quello pubblico e alla mobilità dolce (ad es. uno spostamento di almeno il 15-20% in 10 anni della ripartizione modale).  In questo contesto va valutata una moratoria sulla costruzione di nuovi parcheggi nelle città, cosa già fatta da diverse città della Svizzera tedesca, fra cui Berna e Zurigo, e la revisione del regolamento cantonale dei parcheggi (pubblici e privati).

·         Ulteriori investimenti ed incentivi nella mobilità elettrica focalizzando in particolare l’attenzione su veicoli elettrici a bassa potenza e leggeri.

·         Una nuova tassa di circolazione che impedisca a veicoli altamente inquinanti di pagare meno di adesso.

·         Norme ancora più severe per l’isolamento termico delle costruzioni nuove, con l’obbligo di sanare termicamente anche quelle vecchie.

·         Divieto d’istallare nelle nuove costruzioni di sistemi di riscaldamento basati sui combustibili fossili e l’obbligo di sostituire quelli negli edifici vecchi entro il 2030.

·         Varo di un vasto programma cantonale di promozione delle energie rinnovabili.

·         Aumento del verde pubblico nelle città, in particolare con la piantumazione di piazze e viali con alberi ad alto fusto e con la copertura verde dei tetti piatti, in modo da aumentare la resilienza delle città alla calura estiva.

·         L’utilizzo delle vie diplomatiche disponibili  in modo da far si che anche la Lombardia sia stimolata ad adottare misure analoghe.

Le proposte sono state trasmesse in copia al Consiglio di Stato, sperando che siano al più presto prese seriamente in considerazione. Esse saranno comunque riproposte e sostenute dai Verdi nelle varie sedi istituzionali in cui sono presenti