Palazzo Turconi, i cedri e la fiducia

A Mendrisio tiene banco la questione della mancata concessione da parte dell'autorità comunale del permesso di coprire la corte interna di Palazzo Turconi richiesto dall'Accademia di Architettura.

Negli scorsi giorni il gruppo dei Verdi del Magnifico Borgo, che assieme alla Società Ticinese per l'Arte e la Natura (STAN) si era opposto al progetto, è stato accusato di "non fare il bene della Città di Mendrisio" e di assumere da qualche tempo a questa parte un atteggiamento ostile nei confronti dell'Accademia.

A questo proposito, come capogruppo in Consiglio comunale, vorrei far notare che le nostre perplessità riguardo la copertura di Palazzo Turconi, condivise dalla STAN che si è addirittura appellata alla Commissione federale dei Monumenti storici per preservare la specificità "di complesso a corte aperta" dell'edificio, sono state fatte proprie anche dal Dipartimento del Territorio. Inoltre, sul progetto si era espresso in maniera critica anche l'architetto Benedetto Antonini nella risposta, pubblicata da La Regione in data 8 ottobre 2014, al dottor Giorgio Noseda, fautore della copertura, sostenendo che "Mendrisio non è Versailles" (il testo completo: http://www.belticino.ch/belticino/rassegnastampa/1715-mendrisio-non-e-parigi-8-ottobre-2014).

Per quel che concerne poi il presunto atteggiamento del mio gruppo nei confronti dell'Accademia di Architettura posso garantire che, da parte nostra, non c'è nessuna preclusione aprioristica nei confronti dell'ateneo. Tuttavia, la direzione dell'Accademia dovrebbe farsi un esame di coscienza e chiedersi se davvero si merita la fiducia della cittadinanza.

Nel recente passato, la bulimica smania di edificazione dell'Accademia ha portato i suoi rappresentanti a chiedere di costruire spazi per gli atelier sul terreno dove, secondo noi, dovrebbe sorgere il Parco di Villa Argentina (sostenuto a gran voce da una petizione firmata da migliaia di comuni cittadini), rifiutando sdegnosamente la soluzione di occupare il secondo piano della Filanda.

Il nuovo, nuovissimo Teatro dell'Architettura che sorgerà dietro Palazzo Turconi ha portato all'abbattimento di due cedri secolari (in barba al rispetto delle istituzioni e ad una nostra interrogazione ancora pendente per salvarli). A ciò va aggiunto il progetto proposto per Piazza del Ponte dall'architetto Jonathan Sergison, professore all'Accademia, che prevede la costruzione dell'ennesimo autosilo e di una torre (sic!), senza tener minimamente in considerazione le richieste del gruppo apartitico che negli scorsi mesi ha raccolto numerosissime firme per rendere Piazza del Ponte un luogo degno di tale nome, aperto e di incontro per la comunità. Inoltre, l'annuncio dell'acquisto dello storico Vignetta e la sua ipotizzata trasformazione in mensa e ritrovo pubblico non avranno altra conseguenza se non quella di mettere in ginocchio gli esercenti del centro storico di Mendrisio, visto che l'unica occasione in cui gli studenti e il personale dell'Accademia interagiscono con il Magnifico Borgo è proprio il pasto di mezzogiorno.

Dopo la bocciatura del progetto di copertura, l'Accademia ha fatto sapere che sta cercando soluzioni logistiche alternative per la propria biblioteca e per il Fondo Macconi. Visto che, come detto, noi non abbiamo pregiudizi nei loro confronti, vorrei ricordare che il Comune di Mendrisio ha appena approvato un credito di oltre sei milioni per la creazione di una biblioteca e della nuova sede dell'Archivio della Città di Mendrisio. Si tratta della Filanda e ha un intero piano a cui non è ancora stata data una destinazione precisa. Biblioteca, archivio o spazi per gli atelier. Decidano loro, ma per una volta facciano anche un passo incontro ai cittadini di Mendrisio. Come dicevano i nostri vecchi, la fiducia non si regala, si guadagna.

 

Andrea Stephani
capogruppo Verdi, Mendrisio
Candidato N. 82 al Gran Consiglio, Lista n. 5 I Verdi del Ticino