Green Scairolo di nome ma non di fatto

La commissione di pianificazione intercomunale a servizio dei grandi proprietari o a tutela del territorio e dei suoi cittadini?

I Verdi del Luganese ribadiscono che il piano regolatore che sarà presentato per approvazione ai 3 consigli comunali – Lugano, Collina d’oro e Grancia – è un documento ormai svuotato di quanto di buono aveva il progetto GreenSKYrolo e promuoverà uno sviluppo dell'edilizia privata, a scapito della qualità territoriale dell’intero comparto.

Preoccupante l’atteggiamento della commissione CIPPS, che – in barba a richieste precise di cittadini e associazioni dedite alla salvaguardia e alla mobilità sul territorio – ha sempre evitato il confronto, nascondendosi dietro procedure e aspetti formali. Diverso l’atteggiamento mostrato verso i grandi proprietari, che del piano vedono solo l’aspetto di sfruttamento per l’insediamento di qualsiasi attività che possa portare a loro ricchezza.

Un piano modificato ad hoc per rispondere alle precise richieste dei grandi proprietari.

Gli obbiettivi principali dell’adozione di un nuovo Piano regolatore a Pian Scairolo sono quelli del riordino. Tutti auspichiamo che una zona attualmente degradata sia recuperata. Sicuramente esiste la possibilità di farlo, ma non con queste premesse.

Come sarà possibile il riordino di questo comparto senza allestire, di fatto e non sulla carta, – e prima di permettere nuove edificazioni, non dopo! – una rete di mezzi pubblici efficienti che possa collegare il piano con la città?

Come sarà possibile pensare alla creazione di una vasta area verde in una zona attualmente in parte costruita, senza regole chiare per lo smantellamento degli edifici esistenti e il dezonamento di zone edificabili?

Com'è possibile pensare che con la costruzione di una nuova strada che collegherà Pazzallo con Grancia si possa risolvere il problema del traffico motorizzato privato sul Pian Scairolo?

Com'è possibile pensare che, lasciando in mano ai privati la pianificazione di dettaglio della propria zona, si garantisca una qualità di tutto l’insieme?

Questi sono solo alcuni degli esempi delle vere problematiche cui l’attuale pianificazione non vuole dare risposte. Inutile promuovere un'immagine "verde", fotomontaggi, promesse e slogan ecologisti quando, di fatto, quello che si prospetta per i prossimi anni per questo comparto è solo la ripresa del fermento edilizio senza miglioramenti di sorta, anzi con un peggioramento dichiarato della qualità ambientale.

Vogliamo lasciare carta bianca a chi, di fatto, opera da anni sul Pian Scairolo con il risultato che tutti possiamo vedere? O vogliamo dare regole precise che possano garantire ai cittadini la salvaguardia e la valorizzazione in un territorio alle porte della città?