Uno per tutti e tutti per uno?

Unus pro omnibus, omnes pro uno; ovvero uno per tutti e tutti per uno. Facendo proprio il motto ufficioso della Confederazione elvetica, in pochi anni Mendrisio è passato da Magnifico Borgo a città, aggregando attorno al proprio moltiplicatore fiscale attrattivo altri nove Comuni (Salorino, Capolago, Rancate, Arzo, Besazio, Ligornetto, Tremona, Meride e Genestrerio). 

Ma quali sono state le conseguenze di tale aggregazione? In un momento storico in cui il discorso aggregativo ha subìto un naturale rallentamento, sarebbe doveroso fare il punto della situazione e tracciare un bilancio che vada al di là del puro aspetto contabile.Per questo motivo –e per cercare di trovare una soluzione nei confronti del malessere strisciante che si sta impadronendo dei Quartieri – i Verdi hanno sottoscritto una mozione di Insieme a Sinistra (“Rilanciare i quartieri attraverso un nuovo modello di commissione di quartiere e contratti di quartiere”), che mira al rafforzamento delle Commissioni di quartiere e all’istituzione di progetti (i così detti “contratti di quartiere”) che riguardano la vita degli ex Comuni, coinvolgendo direttamente la popolazione e cercando di accorciare la distanza venutasi a creare tra il Borgo e le periferie dell’Impero. Come Verdi, inoltre, ci siamo detti favorevoli a vincolare i ricavi dell’alienazione di alcune proprietà comunali (come la ex Coop di Arzo e le Case comunali di Salorino e Besazio) per il sostegno a progetti e manifestazioni nei quartieri a cui questi edifici appartengono. 

Oggigiorno il sentimento più diffuso tra la popolazione degli ex Comuni aggregati è l’abbandono. Si rinfaccia all’Esecutivo di investire solo in progetti “borgocentrici” (Filanda, parco di Villa Argentina, CPI) e di tagliare i servizi destinati soprattutto agli abitanti delle periferie. Un esempio lampante in questo senso è la soppressione del CittàBus, che garantiva il collegamento tra il Nucleo di Mendrisio ed i Comuni della Montagna, liquidato troppo frettolosamente e che, con l’introduzione del nuovo orario dei trasporti pubblici lo scorso dicembre, avrebbe ovviato ai disagi creati agli utenti che vivono nelle zone discoste. 

L’aggregazione è un atout solo se fa rima con valorizzazione (delle differenti realtà che la compongono). Con i suoi quindicimila abitanti, Mendrisio, per ora, è una città solo dal punto di vista statistico. Non bastano gli slogan contenuti nel documento “Strategie Mendrisio 2030”, servono maggiore attenzione nei confronti delle periferie e provvedimenti concreti in favore degli ex Comuni, i cui abitanti non devono più essere considerati cittadini di serie B.

Andrea Stephani, candidato per i Verdi del Ticino al Municipio e al Consiglio Comunale di Mendrisio