Locarno: si rispetti la Legge Edilizia

Angelo Nessi in una sua poesia di inizio ‘900 descriveva Locarno, “…paese dei più belli e fortunati. Ha un sindaco, un usciere, un arciprete, non so quanti ingegneri ed avvocati; sei chiese, due conventi con segrete, stabilimenti pubblici e privati; molti eroi dello schioppo e della rete molti ricchi e moltissimi spiantati. Vanta due monumenti e un ospedale…" 

Come allora, a Locarno c’é sempre un sindaco e un arciprete. Le chiese oggi sono sette, se n’è aggiunta una nel quartiere nuovo. I conventi si sono spostati in alto, nei comuni della cintura. Abbiamo tre agenti di quartiere, mentre di ingegneri e di avvocati ce sono sempre molti. Ora la città è molto più abitata, sono sorti nuovi quartieri e la campagna tra Città Vecchia e Solduno è sparita, sopraffatta dagli edifici che al verde hanno lasciato poco o nulla. 

E’ vero, Locarno è stata fortunata, situata in una zona dal clima mite, tra alte e nobili montagne, fiumi cristallini e un lago dal blu intenso ha incantato turisti di ogni dove. Però con il tempo i villeggianti si sono diradati, forse perché la città è stata bistrattata, il mattone e il cemento sono avanzati, il verde degli alberi e dei prati ora lo si scorge solo sulle montagne, in collina o sulla riva della Maggia. Le strade trafficate hanno tolto spazio alle persone. Quando i luoghi pubblici non sono più pensati per anziani, bambini, giovani e famiglie, la qualità di vita scade. I bambini non possono più uscire di casa, nemmeno nel cortile, se non accompagnati da un adulto. Per i genitori meglio questa “reclusione” che nelle strade troppo pericolose. Strade che ancora pochi anni fa erano libere dalle auto, libere per giocare con gli amici, andare in bicicletta, correre e passeggiare. Siamo diventati una società dominata dal traffico individuale motorizzato. 

Bisogna liberare degli spazi affinché i giovanissimi possano sperimentare l’avventura all’aria aperta, giocare nel verde, esplorare il quartiere in sicurezza. Bisogna permettere a tutti i cittadini di riappropriarsi di spazi pubblici, luoghi di incontro tra mondi e gruppi diversi. Non lasciamo che i ragazzi si rifugino negli apparecchi elettronici quali sostituti dei giochi avventurosi fuori casa. 

Locarno ha bisogno di una pianificazione coordinata, un progetto di città e regione sostenibile, in cui la qualità ambientale esista davvero, in cui i comuni viciniori si consultino, realizzino una pianificazione coordinata e sostenibile in cui si prenda in considerazione tutto il territorio e non solo singoli appezzamenti. Ma soprattutto va rispettata la Legge Edilizia Cantonale che prevede che gli stabili di abitazioni con più di cinque appartamenti debbano creare sulla proprietà privata sufficienti aree di svago, soleggiate e discoste dal traffico, da destinare durevolmente a tale scopo e nel piano regolatore della città sta scritto che almeno il 15% della superficie deve essere destinata a giochi per bambini. La qualità dello spazio urbano determina la qualità della vita, della sicurezza e della salute dei suoi cittadini.