C'é ancora spazio per una Morbio Verde?
/In campagna elettorale sembra che i bilanci siano sempre positivi: mai sentito qualcuno che si scusa per non aver fatto, per non essere riuscito, per aver mal calcolato... D’altronde i nostri vecchi riassumevano le vanterie atte ad autoincensarsi con detti quali “chi si loda s’imbroda” o per dirla in dialetto “vantass cavagna rota ...”
Il bilancio non vogliamo farlo sulle nostre persone, preferiamo tentare uno sguardo su Morbio in questi ultimi anni, andando anche a sollevare i tappeti. È lì, fra la polvere, che si trova la motivazione e la forza di dirci: coraggio, c’è ancora lavoro da fare. Coraggio ci vuole, per un gruppo piccolo che porta avanti progetti e critiche: quanti occhi alzati al cielo e risposte seccate! Eppure, non si può star zitti quando si percorre un sentiero disagiato: chiedere una carretta di terra per sistemarlo pare ridicolo? Certo! E probabilmente quando lo percorrerete una prossima volta, non vi accorgerete della terra che qualcuno ha messo lì: sembrerà naturale che ci sia!
In questi anni ci siamo battuti per una miglior informazione sui rifiuti. Non ce l’abbiamo fatta a coinvolgere tutti. L’opuscolo informativo lo abbiamo creato a nostre spese: un piccolo gesto, perfettibile. La gestione dei rifiuti a Morbio è complessa: nessuno dice che purtroppo gli spazi rimanenti sono sempre meno, divorati da una foga di costruzioni frenetica. Non tutte le proposte sono state accolte. L’indignazione per la vicenda dell’inquinamento del Pozzo Polenta, l’abbiamo raccolta e con i nostri soldi abbiamo organizzato una manifestazione di protesta. Abbiamo parlato, raccolto firme, sollecitato la popolazione a una presa di coscienza.
Non ce l’abbiamo fatta: il Pozzo è stato condannato e ora si vuole trasformare il comparto in un polo a forte traffico (piano regolatore intercomunale Morbio e Balerna allo studio in Cantone). Non ce ne vogliano i nostri fautori dell’economia: abbiamo scritto a Zali per supplicare un ripensamento. Ci sono abitanti a Morbio che non sanno già più perché quel comparto si chiama Polenta: chi si ricorda il fiume che scorre in una campagna abitata dai soli mulini? Cosa resterà di quel nome quando una nuova piana di San Martino con quel che segue come inquinamento distruggerà gli ultimi spazi verdi?
Troviamo indecente che sopra una falda di acqua preziosa si voglia ulteriormente speculare: qualcuno vorrà unirsi a noi per lottare contro lo scempio? Osserviamo i pian viari a Morbio e quanto c’è ancora da fare! Progetti grandiosi sorgono fra stradine assolutamente incapaci di gestire l’impatto veicolare. Quanto da fare anche qui. Occorre ripensare la mobilità e una crescita sostenibile di Morbio.
Sorgono costruzioni, muoiono alberi. Al posto dei pini marittimi che ombreggiavano la scuola elementare, ora c’è una colata di catrame. Spariti i sagomati che ricoprivano l’area. Non si poteva seminare di erba e semplicemente rimettere i sagomati al loro posto? Troppo tardi: la risposta ufficiale alla nostra interrogazione non è ancora arrivata. In attesa di un architetto che dovrà metter mano alla bruttezza del posto, l’unico verde consentito è il catrame dipinto sulla strada di collegamento via Vela-Scuole. La natura è bella, ma è esigente, a volte selvaggia; sfugge al controllo di manufatti di catrame, cemento, acciaio, paletti. Forse fa disordine, forse dà fastidio. È difficile tenerle la parte perché non dà soldi. La natura dà acqua, dà aria, dà terra da coltivare o da ammirare. Tutto ciò sembra scontato, naturale appunto. Ci si accorge che manca solo quando è troppo tardi!