Villa Andreoli e la politica dei Verdi

Villa Andreoli, tra le nostre ultime testimonianze di stile Liberty, è stata salvata grazie all’opposizione che ho presentato a nome dei Verdi l’11 settembre 2014 contro la domanda di demolizione inoltrata da un immobiliarista. L’abbattimento sarebbe stato possibile poiché il Piano regolatore di Mendrisio non tutela la villa e la pone in zona edificabile R5, terreno fertile per l’ennesima speculazione. In seguito a questa nostra azione il Cantone è intervenuto vietandone la demolizione e chiedendo al Municipio di avviare una procedura di tutela a livello locale. Il nostro atto è l’applicazione pratica del programma politico dei Verdi a salvaguardia del patrimonio culturale, storico, paesaggistico e naturale.

Durante questi tre anni di legislatura ci siamo attivati in Consiglio comunale con coerenza e senza compromessi, presentando mozioni e interrogazioni al fine di introdurre un nuovo approccio al territorio, fondato sulle leggi approvate dal popolo. Tra queste ricordo la revisione della Legge federale sulla pianificazione del territorio che raccolse nel 2013 il sostegno della maggioranza dei cittadini dei dieci Quartieri di Mendrisio: un segnale eloquente, ignorato dal Municipio in tutte le sue scelte pianificatorie (Villa Argentina con la prevista cementificazione della parte collinare del suo Parco storico; nucleo di Tremona; Valera; Piazza del Ponte con la possibilità di costruire una torre potenzialmente alta 26 metri, al posto dello stabile ex Jelmoli).

Abbiamo anche inoltrato ricorsi (contro la variante del Piano particolareggiato del nucleo di Tremona che permetteva di demolire circa un terzo degli edifici!) per chiedere l’applicazione di leggi e inventari federali, spesso disattesi.
Continueremo a promuovere atti politici e legali per difendere le peculiarità di Mendrisio e del Mendrisiotto ancora esistenti.