I posti di lavoro a Locarno, aumentano ma...
/Sono aumentati in Ticino, ma anche a Locarno i posti di lavoro e le aziende, ma come maila situazione a livello di disoccupazione, sottoccupazione e assistenza peggiora ?
Lo studio Supsi sui beneficiari dell'assistenza nel Locarnese, pubblicato oggi, conferma quanto già era stato rilevato lo scorso anno: a Locarno i casi di persone in assistenza sono aumentati del 55,7% in otto anni e le spese per il comune del 139,9%.
Oltre alla famiglie monoparentali, ci sono sempre più persone disoccupate o sottoccupate (cioè che hanno un lavoro a tempo parziale o precario e vorrebbero aumentare la percentuale di occupazione) che devono ricorrere agli aiuti pubblici per poter arrivare a fine mese.
La sezione locale del PLR adesso assicura che intende battersi per il rilancio dell'occupazione e ha ragione il sindaco Alain Scherrer di affermare che “il lavoro è premessa di dignità, identità, libertà, vita, e per questo va favorito e considerato una priorità politica", non dimentichiamo però che negli ultimi otto anni sulla poltrona di sindaco c'era proprio un esponente PLR e che il lavoro avrebbe dovuto essere una priorità già allora, senza aspettare che si rendesse pubblica l'esplosione dei casi di assistenza.
Nel programma di legislatura 2012-2016 il PLR era più preoccupato di aumentare il gettito fiscale attirando nuovi insediamenti garantendo che avrebbero creato "lavoro e benessere, non solo materiale". Una previsione che si è rivelata del tutto infondata.
I 150'000 metri quadrati di terreno della città nella Zona industriale di interesse cantonale situata sul Piano di Magadino sono ormai occupati da attività che di Hi-tech hanno ben poco e che non hanno certo creato posti di lavoro di qualità per la manodopera residente.
E non servirà neppure estendere la zona industriale, come prometteva già in occasione delle elezioni comunali del 2012 il vicesindaco Paolo Caroni (PPD) . Senza imporre criteri qualitativi chiari, primi fra tutti salari dignitosi che permettano di vivere in Ticino, la città continuerà ad attirare imprese a basso valore aggiunto o imprese Hi-tech ma con retribuzioni talmente basse da escludere totalmente i residenti, come la tristemente famosa Pramac. L'unico risultato che otterremmo è un aumento del traffico, dell'inquinamento e un ulteriore spreco di territorio, insomma l'esatto contrario di quel "lavoro e benessere, non solo materiale" che ci hanno promesso quattro anni fa.
Negli ultimi due anni bisogna ammetterlo, che c’è stata una lieve inversione di tendenza con un aumento del gettito fiscale a Locarno, grazie al contributo della fascia di reddito medio alta, che ha permesso di recuperare quanto perso dalla diminuzione di introiti delle persone giuridiche .
La città polo offre servizi che altri comuni non concedono, attirando così anche persone in stato di precarietà. Locarno è solidale, ma per poter continuare a sostenere chi è nel bisogno, occorre investire in progetti e approntare scelte che migliorino la qualità di vita, poiché con l’apertura di Alptransit, grazie alla velocità di spostamento, ad esempio tra Locarno e Lugano, saranno in molti a scegliere la nostra città per stabilirsi, anche lavorando altrove, e accrescendo così il gettito fiscale.
Francesca Machado-Zorrilla