Accolto (parzialmente) il ricorso sulla tassa sui rifiuti a Lugano

UNA BUONA NOTIZIA PER L’AMBIENTE, PER L’EQUITÀ, PER LA LEGALITÀ

Era ora. A distanza di oltre un anno dall’adozione da parte del Consiglio comunale di Lugano di un Regolamento sulla raccolta dei rifiuti che prevedeva un finanziamento inefficace dal profilo dell’incentivo a limitare e riciclare i rifiuti, iniquo e contrario alla legislazione federale e cantonale, il Consiglio di Stato ha dato ragione, sui punti essenziali, al ricorso inoltrato da Martino Rossi e Nicola Schoenenberger, con l’appoggio dei rispettivi partiti (PS e Verdi).

Il Consiglio di Stato, nella sua decisione del 12 luglio 2016, scrive testualmente:

·      “il Consiglio comunale di Lugano ha di fatto rinunciato ad una tassa sul sacco vera e propria”;

·      “emerge invero in tutta evidenza che gli importi relativi alla tassa proporzionale alla quantità (art. 21) sono alquanto irrisori e non rispettano le esigenze di causalità poste dal diritto federale”;

·      “risulta evidente che delle tasse proporzionali così basse non presentano alcun effetto incitativo a separare i rifiuti e in generale a produrre meno rifiuti riciclabili”;

·      “anche la proporzione fra tassa base (art. 20) e tassa variabile (art. 21) non corrisponde ai requisiti posti dal diritto federale (…) in quanto non rispetta la proporzione tra costi fissi (…) e costi variabili”;

·      “anche la tassa base dei cui all’art. 20 del Regolamento necessita di distinzioni più articolate, perlomeno per quanto attiene al numero effettivo di locali di un abitazione, rispettivamente per rapporto al numero di persone che vi abitano”.

Queste frasi confermano letteralmente gli argomenti e le richieste dei ricorrenti.

Il Consiglio di Stato ammette invece che il 30% al massimo dei costi complessivi della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti possa essere finanziato “almeno a titolo transitorio”, con la fiscalità ordinaria. Ciò non ci disturba affatto, anzi: il tema era stato sollevato per ragioni di incertezza giuridica sulla compatibilità di quella scelta con le leggi di ordine superiore.

Quindi, conclude il Consiglio di Stato: “è annullata la decisione 30 giugno/2 luglio2015 del Consiglio comunale di Lugano, limitatamente agli art. 19, 20 cpv.1 e 3, e 21 del Regolamento sulla raccolta dei rifiuti”.

Noi ricorrenti siamo quindi soddisfatti. È dal 2005 che, con interrogazioni e mozioni, PS e Verdi insistono affinché anche Lugano adotti un Regolamento sui rifiuti conforme agli obiettivi ambientali, equo e allineato alle norme della legge federale e cantonale sull’ambiente. Il Municipio aveva finalmente proposto un Regolamento conforme, che tutto il consiglio comunale avrebbe accolto, salvo la Lega dei Ticinesi. Purtroppo, PLR e PPD, e anche il Municipio, hanno ceduto alla minaccia (legittima!) della Lega di indire un referendum abrogativo, anziché affrontare la sfida. E hanno snaturato il Regolamento proposto. Il ricorso era l’ultima arma disponibile: l’abbiamo impugnata con successo, e ora si torna alla casella di partenza, avendo perso un anno. Auspichiamo quindi che Municipio e Consiglio comunale decidano rapidamente un nuovo Regolamento conforme agli indirizzi difesi dai ricorrenti e confermati come pertinenti dal Consiglio di Stato.